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Ecofin, Katainen: bene l’Italia ma le riforme sono urgenti, l’UE controllerà

Renzi e Padoan
Renzi e Padoan

L’Europa all’Italia non chiede nuovi impegni, lo stato di salute del bilancio e il rispetto dei vincoli sara’ esaminato ad ottobre dopo la consegna della legge di stabilita’, ma di certo Bruxelles vuol vedere da vicino le riforme per verificare che siano quelle raccomandate a giugno e che la loro attuazione avvenga il prima possibile. Anche perche’, dopo l’invito di Draghi a luglio a cedere sovranita’ sulle riforme, qualcosa in Europa potrebbe cambiare, soprattutto nel monitoraggio degli impegni strutturali.

ECOFIN – «Il controllo europeo sulle riforme e’ uno strumento utile perche’ e’ un controllo reciproco dei Paesi tra pari che si scambiano esperienze, non e’ solo un elemento di disciplina ma anche di apprendimento», ha spiegato il ministro Pier Carlo Padoan a margine dell’Ecofin. Bruxelles sorveglia con attenzione le riforme italiane, perche’ le chiede da tempo convinta che solo rimuovendo gli ostacoli strutturali il Paese possa sperare di recuperare competitività. «L’Italia ha un’agenda di riforme molto ambiziosa. Se tutte le cose che ha in programma di fare verranno implementate posso immaginare che l’economia avra’ un forte impulso reale», ha detto il commissario agli Affari economici Jyrki Katainen. Poi dal particolare, il caso Italia, passa al generale: «Molti Paesi stanno pianificando riforme, è della massima importanza, ma bisogna attuarle perché se hai la prescrizione e le medicine, ma non le prendi, non aiuta». E, rispondendo alla domanda se sia vero che l’Europa abbia chiesto nuovi impegni scritti al nostro Paese, aggiunge: «Non abbiamo ancora valutato la situazione dell’Italia. Vogliamo collaborare molto strettamente». Una posizione condivisa anche dal presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: «Tutti i Paesi hanno un impegno scritto che si chiama Patto di stabilità,  all’Italia non è stato chiesto nessun nuovo impegno».

RIFORME – L’Italia, oltre a ridurre il debito e a centrare il pareggio (strutturale) di bilancio nel 2015, deve fare la riforma della giustizia civile, del lavoro, della p.a., della scuola. Riforme che il governo ha in cantiere ma di cui l’Ue vuole vedere i decreti attuativi al piu’ presto. E un elenco dettagliato di misure e tempi vuole averlo gia’ entro il 15 ottobre assieme alle legge di stabilita’. A novembre arrivera’ poi il giudizio sulla composizione del bilancio 2015, e a gennaio un prima valutazione di quanto fatto nel 2014, con l’aggiornamento del deficit una volta che si avranno i dati reali. Sara’ allora che, se Bruxelles non riterra’ l’impatto delle riforme chiaramente verificabile, potrebbe arrivare una prima allerta. Ma solo a maggio ci sara’ la valutazione completa degli sforzi strutturali, con richieste piu’ stringenti qualora l’Italia non abbia rispettato la tabella di marcia.

Riforme che ha ben presenti il ministro Padoan tanto che, a chiusura del consiglio informale dei ministri dell’economia e delle finanze Ue di Milano, mette l’accento sull’urgenza in Europa di accelerare il piu’ possibile, perche’ sbloccano gli investimenti che sono la via maestra per la crescita.

RENZI – Da Bari risponde Renzi: «Se l’Ue è solo spread non ha futuro». La «cornice internazionale è di profondi sconvolgimenti. O l’Ue torna a fare l’Europa o noi non abbiamo più futuro. Se noi facciamo quello che dobbiamo fare l’Ue non sarà più solo spread e indicatori economici» ha spiegato il premier alla Fiera del Levante. «Noi andiamo in Ue a chieder conto di questi 300 miliardi di euro» annunciati da Juncker per gli investimenti, «vogliamo sapere quando li mettono. Smettiamola con la cultura del piagnisteo, noi siamo alla guida dell’Ue, dobbiamo farci valere per quello che siamo». Il nostro premier continua nella polemica e nell’atteggiamento un po’ altezzoso nei confronti dell’Europa. sarà anche una buona tattica, ma non credo che porterà frutti concreti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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