
Sicurezza: il governo ha solo 24 ore per sbloccare gli stipendi di polizia e forze armate

Il governo ha le ore contate per riuscire a sbloccare gli stipendi delle forze armate e di polizia prima dell’incontro dei sindacati con Berlusconi, in programma mercoledì 17.
M5S – Palazzo Chigi vorrebbe chiudere la partita al più presto, possibilmente entro domani. Senza novità infatti il 24 settembre si annuncia una inedita manifestazione a Roma di poliziotti autoconvocati, mentre martedì i parlamentari M5S ospiteranno i rappresentanti sindacali, in esecuzione di quanto riportava il blog di Grillo: «Il Movimento 5 Stelle è dalla parte delle Forze dell’Ordine per restituire loro la dignità e riconoscerne il ruolo fondamentale per la sicurezza dei cittadini».
MINISTRI – Una nota ufficiosa fa sapere che Angelino Alfano e Roberta Pinotti si sono incontrati e «hanno convenuto sulla necessità di procedere in tempi brevissimi, e con lo strumento normativo più adeguato, per andare incontro alle richieste delle donne e degli uomini in divisa, confidando che da qui in avanti il percorso sia accompagnato da toni costruttivi da parte delle loro rappresentanze». Niente di nuovo dunque rispetto alle precedenti dichiarazioni del Ministro dell’interno.
STIPENDI – Da quattro anni nel comparto della sicurezza gli stipendi non seguono le promozioni; capita così che un questore guadagni meno del suo vice, o che un ispettore ci rimetta 150 euro netti al mese dacché è stato promosso. Secondo calcoli del Silp-Cgil, un ispettore capo che nel 2011 sia divenuto ispettore superiore ci ha rimesso finora 4000 euro.
GRADUALI – L’ipotesi a cui il governo starebbe lavorando, per evitare un salasso economico non sopportabile, è quella di una soluzione graduale. A ottobre potrebbe essere varato un decreto che tolga il blocco a quelli che ne soffrono gli effetti fin dal primo anno; a gennaio, quelli che sono incappati nel blocco nel 2012; nel giro dei prossimi due anni, poi, altri decreti sanerebbero i penalizzati nel 2013 e 2014.
SINDACATI – Ma i sindacati autonomi Sap (polizia), Sappe (penitenziaria), Sapaf (forestale) e Conapo (vigili del fuoco) si sono dichiarati già contrari a sblocchi graduali. «Non ci fidiamo – spiegano – di vane parole. Troppe volte i poliziotti e i vigili del fuoco sono stati traditi. I soldi necessari, circa un miliardo di euro, sonostati trovati per tutto il personale oppure si pensa di risolvere il problema solo per alcuni operatori e rinviare per altri tutto alle calende greche? Non accetteremo compromessi e sblocchi parziali».
Il tempo scorre veloce. In questo caso non si possono aspettare neppure 100 o 1000 ore, secondo i canoni renziani. La svolta deve avvenire entro domani, se no la vicenda, dopo gli incontri con i grillini e con Berlusconi, rischia di diventare irrisolvibile e portare davvero, per la prima volta nella storia della Repubblica, non ad uno sciopero, perché non è possibile, ma a un’autoconsegna generalizzata di tutto il comparto. Renzi per ora resta in silenzio, ma se si arrivasse a tanto non sarebbe certo un buon segnale per l’Italia.
