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Nubifragio a Firenze: albero caduto in via Bonifacio Lupi

Nubifragio a Firenze: cosa rimborseranno le assicurazioni

Nubifragio a Firenze: albero caduto in via Bonifacio Lupi
Nubifragio a Firenze: albero caduto in via Bonifacio Lupi

FIRENZE – Dieci minuti di bufera, ieri 19 settembre, a Firenze e a centinaia – forse migliaia – sono i casi di tetti scoperchiati, crolli, allagamenti, porte e finestre danneggiate, vetri rotti dalla furia del vento e della grandine, pavimenti da rifare, infiltrazioni al piano di sotto. Come pure automobili in sosta sotto un albero rimaste danneggiate da un pesante ramo o dallo stesso tronco venuti giù come stecchini. Non mancano casi di alberi che sono finiti anche su facciate di palazzi e abitazioni.

La domanda di molti privati, che corre veloce in questi momenti, è una sola: «Chi paga?». La risposta non è facile né uguale per tutti. Ogni sinistro fa storia a sé. Ecco comunque alcune osservazioni base da non dimenticare.

EVENTI ATMOSFERICI – Se il privato non ha stipulato nessuna assicurazione, il problema non si pone: è tutto a carico suo. L’unica via di uscita in questi casi è aver stipulato con una assicurazione una polizza contro gli «eventi atmosferici». Ma attenzione: occorre leggere bene la polizza stessa per vedere se per caso siano stati previsti alcuni casi di «esclusione», un punto che spesso le compagnie precisano ma spesso sfuggono all’assicurato che firma la polizza.

EVENTI ECCEZIONALI – Altra particolarità che potrebbe venire fuori al momento di richiedere il rimborso è quella della cosiddetta eccezionalità dell’evento. Se un tetto viene scoperchiato dal vento e le tegole volano in aria, colpendo qualcuno o qualcosa, la compagnia di assicurazione del proprietario del tetto – pur di non pagare – potrà quasi certamente eccepire che la responsabilità non è del loro assicurato ma dell’evento eccezionale. A quel punto si apre la discussione: è un evento che ha colpito tutta un’area e scoperchiato decine di tetti? O solo quello da cui è partita la tegola «killer»? E qui conviene rivolgersi a un avvocato o a uno studio di infortunistica, abituati a trattare alla pari con le assicurazioni, perché il gioco si fa duro.

GRANDINE – È una copertura assicurativa usata soprattutto in agricoltura per limitare i danni del raccolto. Normalmente non viene fatta da chi abita in città. Opportuno – anzi indispensabile – verificare al momento della stipula di una polizza contro gli eventi atmosferici che la grandine non sia proprio tra i fenomeni non coperti. Altrettanto per la polizza della propria automobile, perché pagare di tasca propria il rifacimento di un cofano o del tetto della vettura vuol dire diventare benefattori di un carrozziere.

CADUTA DI ALBERI O RAMI – E chi ha parcheggiato l’automobile sotto un albero caduto? Stranamente è il più «fortunato». La responsabilità è esclusivamente del proprietario della pianta. Un privato se l’albero è in un giardino interno che si affaccia in strada. Se invece la pianta è sulla pubblica via bisogna chiedere il risarcimento al Comune di pertinenza. Che non potrà certo invocare l’eccezionalità dell’evento: se l’albero è caduto, è perché era malato e doveva essere preventivamente messo in sicurezza. Il Comune dovrà quindi pagare e basta. Se sarà a sua volta risarcito dalla sua assicurazione o meno non sarà un problema del proprietario dell’automobile danneggiata.

 

 


Sandro Addario

Giornalista

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