Firenze, ubriaco bloccato dai carabinieri li accusa di aver usato spray urticante e manganello
FIRENZE – È stato condannato a sei mesi per resistenza a pubblico ufficiale, ma si è difeso affermando che i carabinieri, che lo avevano bloccando mentre ubriaco dava in escandescenze, lo hanno colpito con manganellate, spruzzandogli anche spray urticante in faccia.
Il fatto risale all’ 8 settembre 2013 quando una pattuglia della stazione di Tavarnelle Val di Pesa era stata chiamata presso un circolo nella vicina località di Tignano. All’interno c’era un uomo di 31 anni, fiorentino, completamente ubriaco che non ne voleva sapere di andarsene. Qui le versioni cambiano. Secondo i due carabinieri intervenuti, l’uomo si sarebbe scagliato contro di loro e durante la colluttazione sarebbe caduto ferendosi alla testa. Secondo alcuni testimoni – tra cui la fidanzata dell’uomo – i militari avrebbero utilizzato non solo spray urticante per fermarlo ma anche un manganello con cui lo avrebbero colpito alla testa procurandogli una ferita cui sono stati applicati otto punti di sutura. «Circostanze che non figurano affatto nel verbale dei militari dopo l’intervento» ha detto l’avvocato Giovanni Conticelli difensore del trentunenne.
Stamani, all’udienza presso il Tribunale di Firenze, il giudice Cristina Reggiani ha confermato la colpevolezza dell’uomo per resistenza a pubblico ufficiale ma, accogliendo l’istanza del suo difensore, ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica perché valuti l’operato dei militari.