Calcio: lo Stato vuol imporre un contributo di 20 milioni ai club per l’ordine pubblico negli stadi

ROMA – Le squadre di calcio contribuiranno alle spese dell’ordine pubblico. Sembra che finalmente sia stata presa una decisione in sede politica, che dovrebbe essere poi ratificata dalla Camera. Alle società sarà imposto un «contributo», pari al 2% sugli introiti dalla vendita dei diritti televisivi per coprire le spese necessarie per la presenza domenicale negli stadi delle forze dell’ordine.
TV – Da questa voce il calcio professionistico introita circa 1 miliardo di euro all’anno, quindi la quota destinata a pagare le ore di straordinario domenicale delle forze di polizia, peserà per circa 20 milioni di euro. Sommati ai 4 milioni dell’altro «contributo», quello del 3% sulla vendita dei biglietti, sono 24 milioni di euro di nuove tasse a beneficio dello Stato.
M5S – L’idea di colpire gli introiti dai diritti tv è venuta al deputato Tancredi Turco, M5S, della commissione Giustizia, che ha presentato un emendamento: «Le spese per lo straordinario della polizia – dice – non le devono pagare i cittadini, ma le società di calcio. E il principio è già passato con l’emendamento di Emanuele Fiano, il collega del Pd, che però prevede di conteggiare soltanto i biglietti dello stadio. Ma quelle, notoriamente, sono entrate in forte calo. Io propongo d’istituire un contributo dell’1% o del 2% sul miliardo di euro dai diritti televisivi. E da lì l’entrata per lo Stato sarebbe forte. Non mi interessano le percentuali, ma risolvere il problema».
Il costo delle domeniche calcistiche, soltanto per restare alle spese di ore di straordinario degli agenti, ammonta a 25 milioni di euro l’anno. Cifre che il Viminale non può più sostenere.
PD – La decisione di tassare i club del calcio ha il viatico del Pd. Renzi stesso ha dato il via libera quando ne hanno parlato nella riunione della segreteria. «Il Pd – hanno dichiarato Emanuele Fiano e Davide Ermini – crede fermamente nel principio del contributo economico delle squadre di calcio ai costi della sicurezza. Ovviamente noi non vogliamo penalizzare nessuno, anzi vogliamo contribuire a far sì che le partite di calcio negli stadi siano il più sicure possibile».
Vedremo se alle intenzioni seguiranno i fatti. Ma attendiamoci la reazione delle lobby che sostengono il calcio professionistico e che finora hanno sempre evitato imposizioni di questo tipo.
