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Nozze gay: rivolta dei sindaci contro la circolare Alfano. Pisapia (Milano) e Nogarin (Livorno) disubbidiscono. L’Anci a Renzi: «Fai una legge»

matrimonio gay
Un matrimonio gay celebrato negli Stati Uniti

ROMA – Cresce di ora in ora in tutta Italia la rivolta dei sindaci contro la direttiva del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che vieta la trascrizione nei registri cittadini dei matrimonio omosessuali contratti all’estero. Oggi 9 ottobre il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, è andato all’attacco: «Non ci penso nemmeno a dare seguito alla direttiva di Alfano – ha detto -: se arriveranno richieste di trascrizione daremo seguito».

Ma oggi il dissenso aperto, seguito dai fatti, è scoppiato a Milano. Il sindaco Giuliano Pisapia ha reso noto con un messaggio su Facebook di aver «firmato personalmente, in qualità di ufficiale di Stato civile, la trascrizione di sette matrimoni tra persone dello stesso sesso che si sono celebrati all’estero».

Questa situazione provoca nuove scintille nel governo fra il premier, Matteo Renzi, tirato per la giacca soprattutto a sinistra, e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, leader del nuovo centrodestra, autore della contestata circolare inviata ai prefetti per impedire la trascrizione nei registri comunali dei matrimoni omosessuali contratti all’estero.

Sul tema è intervenuta anche l’Anci (Associazione nazionale dei comuni d’Italia). «Mi auguro che il governo voglia assumere iniziative che consentano di favorire in tempi rapidi l’adozione da parte del Parlamento di soluzioni legislative adeguate», ha scritto il presidente dell’Anci Piero Fassino in una lettera inviata al premier Renzi e al ministro Alfano, in cui chiede «un quadro legislativo nazionale». «Il tema – aggiunge il sindaco di Torino – è infatti troppo delicato per essere lasciato al caso per caso, né d’altra parte si può affidarlo ad ordinanze prefettizie».

«Noi rispettiamo la legge – ha osservato dal canto suo il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi -, ma esiste un vuoto normativo che soltanto il Parlamento, con una normativa ad hoc, può risolvere». A Grosseto è stato preso atto della sentenza della Corte d’appello di Firenze, che ha annullato la trascrizione delle nozze, celebrate due anni fa a New York, tra Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci. Se i giudici del tribunale, in primo grado, avevano obbligato il comune all’iscrizione del matrimonio nel registro di stato civile, i giudici della Corte d’appello di Firenze oggi hanno imposto all’amministrazione locale l’esatto contrario.

Avverso alla circolare di Alfano anche il sindaco di Messina Renato Accorinti, storico protagonista delle battaglie sui diritti civili. «Al Comune di Messina non sono ancora arrivate richieste di trascrizione, ma è chiaro – ha spiegato Accorinti – che se dovessero arrivarne mi troverò accanto agli altri sindaci che hanno detto che non si adegueranno alla circolare».

A Firenze il sindaco Dario Nardella si è schierato con la dirigenza dell’Anci per sollecitare Matteo Renzi: «Serve subito una legge sulle unioni gay che colmi un vuoto normativo e consenta ai Comuni di gestire le ricadute operative in modo uniforme sull’intero territorio del Paese – ha dichiarato il primo cittadino, fedelissimo del premier – come dice Fassino quello delle unioni gay è un tema troppo delicato per essere lasciato al caso per caso o alle ordinanze dei prefetti. I sindaci sono schiacciati tra l’immobilismo del Parlamento e una richiesta di diritti civili che nasce dentro le comunità che rappresentano».

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Domenico Coviello

Giornalista

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