Bonus bebè alle neomamme? Sarà una lotteria: perchè i fondi sono limitati, chi arriverà tardi non avrà nulla

ROMA – Il bonus bebè, annunciato da Matteo Renzi nell’intervista tv di Barbara D’Urso, verrà corrisposto solo a una parte delle famiglie, quelle il cui reddito Isee annuale non superi i 30mila euro. E’ questa l’ultima versione inserita nella nuova bozza della legge di Stabilità. Il contributo sarà dato in un’unica soluzione, un assegno non inferiore ai 900 euro per il 2015, esteso anche ai bambini adottati. Il problema? Che la cifra stabilita dal governo è limitata e l’erogazione sarà fatta fino a esaurimento. Morale: chi arriverà tardi non prenderà nulla. La verifica del ministero dell’Economia sulla reale disponibilità di fondi ha portato a questa conclusione.
ACQUISIZIONE – Le modalità di acquisizione del bonus verranno indicate «con decreto del presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministro della salute e del ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con la conferenza unificata, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data». Ma, prosegue la bozza,« sarà non inferiore ai 900 euro e potranno usufruirne i genitori in possesso di un valore dell’Isee per nucleo familiare non superiore a 30.000 euro annui».
Infine, «l’assegno è corrisposto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande in data successiva alla nascita o effettiva adozione e, in caso di insufficienza delle risorse, l’Inps non prende più in considerazione ulteriori domande, fornendo immediata comunicazione anche attraverso il proprio sito internet istituzionale».
L’effetto del bonus non aumenterebbe il reddito Irpef.
Dunque un altro annuncio del premier non va a buon fine. Dopo il bonus di 80 euro, il Tfr anticipato in busta paga, sembra che neppure il bonus bebé riuscirà a riavviare quella spirale dei consumi e a incentivare nuove natalità, come invece l’annunciatore fiorentino aveva proclamato ai quattro venti dal pulpito tv. E anche in questo caso sarà d’obbligo l’ennesima retromarcia.
