La Ue ci bacchetta ancora: l’Italia non rispetta i diritti dei nomadi, emarginandoli in campi isolati

Quasi a sostegno delle tesi di Renzi in merito all’ottusità della burocrazia comunitaria, la Commissione ha inviato una lettera al governo sulle condizioni dei campi nomadi in Italia. Nel caso specifico si tratta del campo rom La Barbuta di Roma. I romani in realtà lamentano che si sia speso per i rom un fiume di soldi pubblici, che nei campi si sprigionino roghi tossici, denunciano furti e scippi nella metropolitana e per le vie del centro. Si parla di oltre venti milioni di euro spesi solo nel 2013 nella Capitale per la gestione degli otto campi che accolgono la popolazione rom.
UE- Ma veniamo all’intervento della Commissione. È stata recapitata al governo italiano una lettera dell’Unione europea che ipotizza l’avvio di una procedura di infrazione contro l’Italia. Oggetto della missiva le condizioni di vita nei campi nomadi, che gli organismi europei giudicano critiche soprattutto a seguito del sopralluogo avvenuto nel 2012 del Commissario Europeo dei diritti umani Nils Muiznieks nel campo La Barbuta. La Commissione europea ha comunicato che «non è stata aperta alcuna procedura di infrazione contro l`Italia sul tema», ma che l’Italia è invitata a intervenire. Motivo della missiva, resa pubblica dall’Associazione 21 luglio, la violazione della «Strategia Nazionale di Inclusione Rom Sinti e Caminanti» ossia l’attuazione della Comunicazione della Commissione Europea 173/2011 sul tema dell’inclusione e dei pari diritti dei rom, recepita sia dal governo italiano che dal comune di Roma.
LETTERA – La lettera è stata inviata dalla Direzione Generale Giustizia della Commissione europea al Governo italiano e pone l’accento sulla condizione abitativa dei rom nel nostro Paese. Si chiedono informazioni aggiuntive, in particolare sul campo nomadi di La Barbuta. Nella lettera si legge che «i servizi della Commissione condividono le preoccupazioni espresse dal Commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa circa questo tipo di alloggio fornito ai rom in un sito molto remoto e non accessibile e dotato di recinti e impianti di sorveglianza». Alloggi che «risultano limitare gravemente i diritti fondamentali degli interessati, isolandoli completamente dal mondo circostante e privandoli di adeguate possibilità di occupazione e istruzione». Si ipotizza la violazione della direttiva 2000/43/CE relativa all’uguaglianza razziale.
In un momento di crisi come quello attuale mi sembra inconcepibile che alcuni servizi della Commissione, ignorando completamente le condizioni economiche e sociali dell’Italia e dell’Europa, si comportino in modo tale da gettare benzina sul fuoco su un tema già di per sé sensibile ed esplosivo in ogni parte d’Italia.
