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I partecipanti al convegno «Esistenze con-divise»

Donne in divisa, quel difficile ruolo tra mamma e poliziotta

I partecipanti al convegno «Esistenze con-divise»
I partecipanti al convegno «Esistenze con-divise» (Foto Giacomo Melani)

FIRENZE – Indossare una divisa per una donna è un onere o un vantaggio? Se n’è discusso oggi a Firenze al convegno «Esistenze con-divise», la seconda edizione di un appuntamento tra appartenenti a forze armate e corpi di polizia per un confronto sui reciproci risvolti familiari e professionali.

Molti i comuni denominatori tra le varie esperienze. Tra questi lo sforzo (specie negli anni ’80-’90) di doversi impegnare il doppio rispetto alla «concorrenza» dei colleghi maschi, non solo per far vedere quanto vale una donna con le stellette, ma per superare l’iniziale diffidenza verso di lei. «Per la verità è più curiosità che diffidenza – chiarisce subito il capitano dei carabinieri Claudia Mesina, comandante della compagnia di Signa, con 120 militari ai suoi ordini – momenti iniziali, che passano rapidamente sostituiti dalla reciproca stima. Quello che importa è la soluzione dei problemi, non chi li deve affrontare. Problemi con la famiglia? Personalmente ho un marito militare e forse per noi è più facile capirsi, ma la soluzione è una sola: organizzarsi». Una domanda che vale per tutte le presenti: «La chiamano signor capitano o signora capitana?». «Normalmente al maschile, ma a me non interessa come. L’importante è che mi chiamino» conclude con un sorriso il comandante Mesina prima di dover tornare operativa sul proprio territorio.

Il vice presidente del Consiglio Regionale Giuliano Fedeli
Il vice presidente del Consiglio Regionale Giuliano Fedeli (Foto Giacomo Melani)

Erano in molte le rappresentati delle forze di polizia stamani a Palazzo Bastogi della Regione Toscana che ha ospitato il convegno promosso (per il secondo anno) dalla Professional Security Academy e moderato dall’ex prefetto di Firenze Paolo Padoin, che ha ricordato anche l’ottimo impegno professionale delle donne in carriera prefettizia, alcune delle quali operano con successo anche in Toscana. Il saluto del Consiglio Regionale è stato portato dal vice presidente Giuliano Fedeli e dal consigliere Marco Carraresi, che hanno sottolineato la sempre maggior presenza femminile negli organici e nei ruoli di comando delle forze armate e di polizia, anche se – ha detto Fedeli – «c’è ancora molta strada da percorrere e il problema, può sembrare strano, sta comunque per passare agli uomini, che devono dimostrare di non valere meno di prima rispetto alle colleghe donne».

«Per spiegare al mio bambino cosa fa di mestiere la mamma quando esce di casa in divisa – ha raccontato il commissario capo Marta Ciampelli del Corpo Forestale davanti al pubblico attentissimo – ho scritto per lui una fiaba. Protagonisti ‘topo’ e ‘super mamma’ (come la chiama il mio Lorenzo). Gliel’ho letta e ha capito bene cosa vuol dire fare la Mamma Forestale, anche se lui preferisce ancora chiamarmi ‘Mamma Mamma’. È sempre interessato a sapere cosa ho fatto durante la giornata, specie se arrivo tardi a casa. E quando al telegiornale ha visto che c’era stato un incendio molto grande ha voluto sapere se avevo partecipato allo spegnimento. Per poi aggiungere che da grande vorrà fare il vigile del fuoco. E qui super mamma mette da parte l’orgoglio di corpo e pensa solo al suo cucciolo». Leggi iltesto dell’intervento del Commissario Capo Marta Ciampelli

Presenti anche il commissario capo Gloria Ballariano, quattro figli e comandante della Polizia Penitenziaria del Carcere di Sollicciano, una struttura dove direttore, vice direttore e i quattro ufficiali sono donne e che ogni giorno devono gestire, oltre alle persone detenute, un organico di circa 500 agenti. Testimonianze sono arrivate anche dal capitano di corvetta della Guardia Costiera Silvia Brini attualmente istruttore all’Accademia Navale, dal maresciallo dell’Aeronautica militare Ornella De Santis orgogliosa di far parte dello staff della Scuola Militare Douhet di Firenze, dal vice questore aggiunto della Polizia di Stato Stefania Pierazzi esperta di contrasto alla pirateria informatica e dei reati via web contro i minori, dal capitano della Guardia di Finanza Marta Compagnone del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze.

Contributi sono arrivati anche dall’architetto Carla Ottaviani funzionario dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Firenze e dalle commissario capo Grazia Gori e Donatella Giannini della Polizia Municipale di Firenze. Queste ultime hanno tra l’altro ricordato i non facili momenti di avvio della presenza femminile nel Corpo alla fine degli anni ’80, con le divise disegnate da Emilio Pucci: eleganti ed impeccabili, ma poco pratiche specie durante i servizi sul territorio.

Interventi anche della dottoressa Serena Lisi dell’Università di Firenze, di Giada Pistacchio esperta in cultura islamica, di sorella Landi Landini e del maggiore Diego Tomba della Croce Rossa Italiana, di Sergio Bedessi comandante della polizia municipale di Udine (scarica l’intervento). Dalla Svezia è arrivata anche May Britt Rinaldo sovrintendente capo di Polizia e membro dell’Ipa, International Police Association. Conclusioni di Danilo Levote, direttore tecnico della Psa che ha parlato sul tema «Impiego operativo del personale femminile e gestione del distress» nelle operazioni militari.


Sandro Addario

Giornalista

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