Skip to main content

In Toscana la spazzatura più cara d’Italia. Nuovo piano dei rifiuti: un disastro

Il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dal Consiglio regionale mi pare un gran passo indietro. Anzi, dirò di più: è un piano così arretrato da essere in linea con le regioni più indietro e non fatto su misura per una Toscana che, su tutto, fa finta di essere all’avanguardia.

E’ opportuno ricordare che gli indirizzi dei piani precedenti, ossia la riduzione della produzione dei rifiuti, l’aumento della raccolta differenziata nelle percentuali previste, gli obiettivi di recupero e riciclo ed infine la conseguente diminuzione dei conferimenti in discarica sono tutti traguardi mancati, nonostante l’ammontare delle risorse stanziate negli anni siano state consistenti. Le ragioni di questo fallimento nella gestione dei rifiuti sono molteplici e in capo a più soggetti, ma certamente le responsabilità maggiori ricadono sulla Regione stessa, ossia sull’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini, e, naturalmente, sul governatore, Enrico Rossi.

L’aspetto che mi preoccupa maggiormente, come consigliere regionale che da decenni fa politica e ha a cuore il bene pubblico, è quello relativo ai costi di gestione: la Toscana, con i suoi 300 euro di costo per ogni tonnellata di rifiuti, spende di più, non solo rispetto alla media delle regioni del Nord (270 euro a tonnellata), ma anche rispetto alla media nazionale (290 euro a tonnellata). E temo fortemente che i costi possano aumentare in quanto, se da un lato il piano prevede aumenti derivanti dalla estensione della raccolta porta a porta e dall’ammortamento dei nuovi impianti, dall’altro sono assai incerti i proventi dalla reimmissione sul mercato dei materiali riciclati e dai minori conferimenti in discarica o dalla chiusura e riconversione di alcuni impianti. Morale? I toscani spenderanno sempre di più per smaltire la spazzatura. Costi maggiori che ricadranno sulle famiglie e sulle imprese già penalizzate, per non dire massacrate, da tasse e sopratasse e dalla crisi.

Voglio anche ricordare che, molte volte, il materiale proveniente dalla raccolta differenziata viene conferito in discarica per mancanza degli impianti stessi. Inoltre in Toscana si producono circa 85 tonnellate all’anno di rifiuti speciali e industriali e le aziende interessate sono costrette a portarli a qualche centinaia di chilometri di distanza, a costi altissimi, per poterli smaltire. Una situazione insostenibile. Che il piano non risolve. Ho votato contro e mi batterò per dimostrare alla giunta il guaio che, con questo provvedimento, ha procurato ai toscani.


Giuseppe Del Carlo

Capogruppo Udc
Consiglio Regionale della Toscana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741