Skip to main content
Alberto Monaci

Festa della Toscana: Monaci difende il ruolo del Consiglio regionale

Alberto Monaci
Alberto Monaci

Firenze– Era un invito il tema della Festa della Toscana, celebrata stamani in Consiglio regionale. Alberto Monaci, presidente dell’assemblea, ha declinato più volte quest’invito: “Guardare oltre”. Mirato, dal suo punto di vista, alla difesa di ”un’istituzione rappresentativa e democraticamente eletta con suffragio universale che si vorrebbe prima marginalizzare, poi sicuramente superare”.

Il presidente del Consiglio regionale, che ha aperto con il suo intervento la seduta solenne per la tradizionale ricorrenza, ha guardato oltre ”una retorica della funzionalità della riduzione degli spazi di democrazia e dei centri decisionali istituzionali”, per far risollevare l’economia, l’occupazione, la disponibilità di reddito dei cittadini. E se certo occorre ”superare la difesa delle utilità non necessarie, anche dei privilegi ove presenti”, resta da esercitare, secondo Monaci, ”una difesa serena, in nome e per conto di coloro che verranno dopo di noi ad esercitare un mandato popolare che non può essere soppresso”. La riflessione per l’edizione 2014 si ispira alla centralità del cittadino nell’azione istituzionale e non come ”mero interlocutore del potere del momento”. L’occasione è data dai quaranta anni dall’istituzione in Regione Toscana del Difensore civico. ”Una bella pagina della storia di questa Regione”, ha detto il presidente Monaci, che, riferendosi alla soppressione degli analoghi istituti di livello locale per ragioni di risparmio, ha stigmatizzato ”una scelta dei tecnici che, mi auguro, il ritorno della politica voglia correggere, in qualunque modo”.

Monaci ha letto l’esperienza del Difensore civico nell’ottica di un richiamo ad un miglior rapporto fra cittadini e istituzioni, alla luce di quel che può insegnarci l’esperienza europea, dove la cultura dell’ombudsman è ben radicata. Guardare oltre non può che porsi nella dimensione comunitaria, ”che è il nostro futuro, non la nostra condanna, che evoca ”la nostra patria Europa”, come ebbe a chiamarla Alcide De Gasperi nel suo discorso alla Conferenza parlamentare europea il 21 aprile del 1954″. Perchè, ha insistito Monaci, la giusta evoluzione del ruolo del parlamento europeo non può avere uno ”stridente controcanto nell’involuzione di una mortificazione a livello nazionale”; intendendo con ciò ”soprattutto la mortificazione delle assemblee elettive, legislative e non”.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741