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il governatore della Toscana Enrico Rossi

Regione Toscana, piano paesaggistico: Rossi non rischia (la ricandidatura …) e si mette d’accordo con gli agricoltori

il governatore della Toscana Enrico Rossi
Il governatore della Toscana Enrico Rossi

FIRENZE – Sul  Piano paesaggistico della Toscana, è scoppiata improvvisamente la … pace fra la Regione e le organizzazioni  degli  agricoltori: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Legacoop  Agroalimentare e Confcooperative.«Sono state superate positivamente  le incomprensioni e gli equivoci che erano emersi dopo l’adozione del  piano da parte del Consiglio Regionale». Ha detto, e scritto con toni assai concilianti, il presidente  Enrico Rossi, probabilmente dopo aver detto all’assessore all’urbanistica, la volitiva Anna Marson (vicina al movimento di Asor Rosa) che bisognava cambiare passo. Motivo? Il 13 dicembre l’assemblea del Pd dovrà decidere se ricandidare Rossi direttamente o se sottoporlo alle primarie di partito. Ovvio che non avere contro gli agricoltori, per il governatore uscente e vogliosissimo di essere rientrante, è fondamentale.

«E’ stato un lavoro proficuo –  ha allora scritto il presidente – che ha portato a superare le  divergenze dopo una lunga serie di confronti, anche serrati, sulle  previsioni che avevano dato luogo alle incomprensioni, e che si sono  concretizzate in specifiche osservazioni da parte delle associazioni  degli agricoltori. Le modifiche che saranno introdotte nel testo in risposta alle  osservazioni consentiranno di migliorare e  qualificare ulteriormente il piano paesaggistico, eliminando ogni  fraintendimento sulla natura delle disposizioni e sugli obiettivi di  valorizzazione dell’agricoltura che vogliamo perseguire. Grazie a  queste modifiche il piano riuscirà a valorizzare ancora meglio il  ruolo dell’agricoltura, soprattutto sul piano della  multifunzionalità, che oggi viene enfatizzato dalle politiche  europee e si riuscirà ad ottenere anche uno snellimento delle  procedure, che andrà a beneficio di tutti. E’ un lavoro impegnativo.  Ringrazio per questo tutti coloro (assessori, tecnici e organizzazioni  agricole), che con il loro lavoro hanno consentito di approfondire in modo proficuo il merito delle osservazioni». Amen.

Ma vediamo i punti principali del Piano paesaggistico che, secondo Rossi, valorizzano il  settore agricolo:

– Tutela del territorio agricolo contro l’eccessiva urbanizzazione – Il  piano contiene misure volte a evitare il consumo e la frammentazione  del territorio agricolo, sia in collina, sia in pianura e a  fondovalle, per opere di urbanizzazione non agricole. Questo darà  nuove possibilità di sviluppo anche all’agricoltura periurbana.

– Recupero delle aree già agricole ricolonizzate da arbusteti o boschi  – Con la revisione della definizione di bosco, e della conseguente  tutela paesaggistica imposta dalle norme statali, sarà possibile il  recupero di aree ex agricole invase dal bosco negli ultimi decenni,  dando così impulso allo sviluppo dell’agricoltura e dando  opportunità anche ai giovani ‘senza terra’ che vogliono dare avvio  ad imprese agricole.

– Qualità dei paesaggi rurali – Il piano paesaggistico rivolge una  nuova attenzione alla qualità dei paesaggi rurali. Potranno essere  promossi specifici “progetti di paesaggio” per i diversi territori  rurali, per garantire un’immagine coerente dei luoghi, con procedure  semplificate per le trasformazioni che vanno in questa direzione.

 -Osservatorio regionale per il paesaggio – Un osservatorio regionale  per il paesaggio, che sarà articolato sul territorio, garantirà la possibilità di valutare tutte le questioni che dovessero presentarsi  in futuro, promuovendo anche eventuali integrazioni o modifiche. Sarà  questo uno strumento importante perché il piano possa configurarsi  nel tempo come strumento di valorizzazione reciproca fra paesaggio e  agricoltura.

Tutto qui? No, Rossi ha voluto chiosare ancora: «Con la rielaborazione della disciplina di piano che stiamo portando  a termine – ha concluso Rossi – vengono definiti meglio i caratteri,  le finalità ed i limiti delle diverse disposizioni e si forniscono  indicazioni chiare agli Enti di pianificazione. Il lavoro in corso ha  l’obiettivo di evidenziare più chiaramente – ha sottolineato ancora  il presidente – il valore essenziale della buona agricoltura come  componente primaria del paesaggio ed argine fondamentale ai fenomeni  di abbandono e di consumo di suolo.  In questo quadro inoltre – ha aggiunto Rossi – viene sciolto ogni  dubbio su una delle principali richieste del mondo agricolo, ossia  che non possono esserci interferenze nelle scelte colturali delle  imprese agricole da parte degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica, fatti salvi, naturalmente, i casi  specifici previsti dal Codice del paesaggio. Entro la fine della legislatura, grazie all’approvazione definitiva  del Piano e alla nuova Legge sul governo del territorio porteremo a termine un lavoro che  pone la Toscana all’avanguardia nelle politiche di difesa del territorio, contro un degrado le cui conseguenze sono sotto gli occhi  di tutti e riusciremo a coniugare tutela e sviluppo, regole certe e  semplificazione, salvaguardia del paesaggio e valorizzazione  economica, a partire dall’agricoltura». Ora è tutto davvero.

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