La Fiorentina asfalta il Cesena: 1-4. Segna anche il desaparecido El Hamdaoui. Paperissima di Neto. Gomez inguardabile. Pagelle

CESENA – Chi non ha visto la partita e si limita a guardare il risultato, 1-4 per la Fiorentina, dovrà avere la bontà di leggere come sono andate le cose. I goleador viola sono un centrocampista, Borja Valero, due difensori, Savic e Gonzalo Rodriguez, e … Lazzaro: cioè El Hamdaoui, attaccante riesumato. In un certo senso risorto. Viceversa, la punta tanto attesa, Mario Gomez, si mangia un gol impappinandosi davanti al portiere avversario, cade a ripetizione al limite dell’area senza che nessuno lo contrasti e Montella, alla fine, lo toglie per disperazione. Sostituendolo prima con Ilicic, ma poi tentando anche la … riesumazione: quella di El Hamdaoui. Il giocatore desaparecido, otto minuti dopo essere entrato, trova addirittura il gol. Ossia il quarto della Fiorentina in questa trasferta romagnola. E anche il quarto, in assoluto, del marocchino in maglia viola. Cambierà qualcosa per lui? E’ possibile che la società cerchi di metterlo sul mercato a gennaio, sperando di ricavarci un po’ i soldi. Quasi certamente Montella lo convocherà per la partita con l’Empoli, prima della sosta di Natale. Eppoi … si vedrà.
TRIS IN TRASFERTA – Il fatto positivo è che la Fiorentina sia riuscita a mettere in cascina altri tre punti (terza vittoria consecutiva in trasferta dopo Verona e Cagliari) facendo un nuovo passo avanti in classifica. Ma non è tutto: resta da dire della Paperissima di Neto. Che ha regalato il gol al Cesena (che ha potuto riaprire momentaneamente la partita) lasciandosi passare sotto il piede destro un retropassaggio di testa di Savic. Incredibile! Roba da scherzi a parte: le televisioni ce la riproporranno come comica. Che però non ha fatto ridere Montella, autore di un gestaccio verso il suo portiere. Seconda arrabbiatura della settimana, per l’allenatore, dopo il disgusto per la sconfitta interna di Euroleague con la Dinamo Minsk. Stavolta, magari, c’è da aggiungere che la Fiorentina ha giocato da par suo, manifestando una superiorità tecnica nettissima nei confronti del Cesena. La vittoria non poteva sfuggire. Si sono visti un buon Borja Valero, un Pizarro preciso e uno straripante Mati Fernandez che tutto ha fatto fuorchè la seconda punta, ma è stato decisivo nei suoi calci da fermo, sia dalla bandierina che su punizione. Bene la difesa. Sufficiente Joaquin. Le note da matita rossa? La prova di Gomez, inguardabile, e la papera di Neto: prestazioni che non potranno avere il bis contro avversari più tosti. Avversari, per esempio, come l’Empoli, che scenderà al Franchi, non per una passeggiata, domenica 21 dicembre. E non in vena di regali.
MONTELLA – Non ci ha creduto, Vincenzo Montella, nella coppia d’attacco Marin-Gomez. Così ha preferito coprirsi un po’, trasformando il 3-5-2 ormai collaudato in un più prudente 3-5-1-1: con Mati Fernadez alle spalle di Mario bomber, ma anche pronto ad andare a controllare Cascione. Stesso modulo, ossia 3-5-1-1-, lo pratica Mimmo Di Carlo, appena arrivato sulla panchina cesenate al posto, tecnico amato e rimpianto in Romagna, ma inesorabilmente cacciato dopo la sconfitta di domenica scorsa a Bergamo, con l’Atalanta. Parte forte il Cesena, cercando di sfruttare il fattore sorpresa: guadagna subito anche una punizione, poi insiste cercando di far breccia con Defrel e Hugo Almeida. La Fiorentina resiste e riparte: Aquilani (5’) trova il primo tiro in porta ma il pallone finisce alto di pochi centimetri. Passano 3’ e su punizione calibratissima di Mati Fernandez il pallone scende preciso davanti alla testa di Mario Gomez che colpisce ma non benissimo: Leali (convocato per la nazionale under 21) compie una paratona deviando. Se Mario avesse angolato un po’ il colpo sarebbe stato gol. Peccato. E nonostante le alchimie di Di Carlo, i viola prendono le misure ai romagnoli e cominciano ad esercitare una pressione figlia del differente tasso tecnico.
BORJA VALERO – Ma il Cesena, con Mazzotta e Coppola, rompe spesso la trama della Fiorentina. E proprio Mazzotta (22’) prende il tempo a uno sbilanciato Savic e scatta sulla sinistra, entra in area, ma la sua conclusione è abbondantemente fuori. La Fiorentina riparte ma si perde in mille fraseggi. Improvvisamente (35’) il Cesena reclama il rigore per un fallo di mano inesistente, in area, di Gonzalo su traversone di Hugo Almeida. Ma la moviola dimostra che il difensore viola ha toccato con il corpo. Deluso il pubblico romagnolo: invoca a gran voce l’esonerato allenatore Bisoli. Ma nemmeno la Fiorentina, tutto sommato, riesce a brillare. Al contrario non trova lo spiraglio per tirare. Il problema? Manca qualcuno là davanti, accanto a Gomez. Perché Mati, attivo quanto volete, canta e porta la croce: nel senso che gioca dietro, marca Cascione e cerca d’impostare, oltre che di andare al tiro. Ma proprio mentre facciamo queste considerazioni arriva, finalmente, il gol del vantaggio: angolo del solito Mati Fernadez, pallone spiovente in area, respinto di testa da un difensore cesenate che, involontariamente, fa il miglior assist per Borja Valero (44’) appostato pochi metri entro l’area. Tiro di Borja, Leali si tuffa sulla sua sinistra, tocca la sfera però non riesce a respingerla. E’ gol. Si va al riposo con la Fiorentina in vantaggio. Meritatamente anche se un po’ faticosamente.
SAVIC – Secondo tempo: pronti vuia e la Fiorentina raddoppia. Punizione di Mati Fernandez da tre quarti campo, pallone teso in area, dove svetta Savic che colpisce benissimo di testa mettendola dentro. Fuorigioco? Qualche timida protesta cesenate, ma l’arbitro convalida senza esitazioni. Ammonisce invece (4’) Borja per fallo su Carbonero. Poi la Fiorentina potrebbe triplicare con Gomez (8’) che avanza da solo verso l’area romagnola, ma incredibilmente si lascia impaurire dall’uscita del portiere, s’incarta, cade. E la straordinaria occasione sfuma. Ma che ti succede, Gomez? Non si tollerano errori simili da un attaccante come lui. Dov’è finito il Mario Gomez del Bayern e quello che Trapattoni costringeva a calciare al muro quando segnava a raffica nello Stoccarda? Si può essere tolleranti o addirittura perdonare con la squadra in vantaggio per zero a due, ma in partite più difficili (domenica prossima con l’Empoli?) uno stoccatore implacabile serve. Speriamo davvero che per Mario Gomez questo Natale si trasformi in una Pasqua di … resurrezione.
NETO – Ma le disavventure non vengono mai sole. La partita si riapre, anche in questo caso in maniera incredibile, al 15’ per un’autorete che resterà nella storia delle papere viola: Savic, pressato da Mazzotta, cerca di alleggerire indietro per Neto che allunga meccanicamente il piede senza guardare il pallone che gli passa di sotto e va a finire in rete. Autorete di Savic, certo, ma la Paperissima da giro di scherno sulle televisioni di tutto il mondo è da attribuire tutta al portierino che manda in frantumi, in un colpo solo, quel barile di cose belle che erano state dette e scritte sul suo conto. A cominciare dalla necessità di rinnovare rapidamente il contratto. Che frittata! Montella è una furia. Giustamente. Il Cesena non crede all’occasione: dal possibile zero a tre per l’errorone di Gomez, passa all’uno per la sventatezza di Neto.
GONZALO – Mati Fernandez tira (27’) e Lucchini si para il corpo respingendo con i gomiti in piena area. Rigore? Ci stava, ma Orsato fa capire che si è trattato di un fallo di … difesa personale. Quindi la sostituzione di Mario Gomez dopo l’ennesima caduta, senza essere toccato da nessuno, al limite dell’area. Entra Ilicic: che Montella difende con tutta la grinta di cui dispone dagli attacchi e dallo scherno dei tifosi. Gomez se ne va arrabbiato. Con l’allenatore che lo ha tolto o con se stesso? Il Cesena facilita il compito alla Fiorentina: resta in dieci perchè Volta si fa espellere per somma di ammonizioni. La Fiorentina può mandare avanti anche i difensori: come aveva fatto in precedenza Savic, anche Gonzalo Rodriguez sfrutta la sua capacità nei colpi di testa mandando in rete un bellissimo cross dalla tre quarti di Pizarro. Terzo gol nato da palla inattiva.
EL HAMDAOUI – Brava la Fiorentina, ma Di Carlo dovrà lavorare molto per tentare di salvare un Cesena volenteroso ma molto ingenuo. Eppoi, sorpresa: Montella riesuma El Hamdaoui e lo manda in campo al posto di Borja Valero. Un tentativo di trovare soluzioni, improbabili, in attacco? Oppure l voglia di metterlo in mostra per poter sperare di cederlo a gennaio? Fatto sta che sull’uno a tre, e in superiorità numerica, i viola possono tirare il fiato. Esce anche Alonso per far posto a Vargas. E in fondo la sorpresona: El Hamdaoui, come Lazzaro che si alza e cammina, riesce addirittura a far gol. Segna con un tapin vincente su suggerimento di Mati Fernandez, piede d’oro di questa partita.
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Pierluigi
Si sta migliorando, ma il Cesena potrebbe anche pareggiare una partita con il Montevarchi, quindi aspettiamo la riprova con l’Empoli.
Diventa problematico il recupero di Marione; mi viene in mente il proverbio “baccalà, fegato e ova, più che cuoce (leggi gioca) e più s’assoda. Speriamo bene, ma non ci credo.