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Alluvioni: l’Ue contesta le agevolazioni fiscali alle imprese colpite. Nel mirino il disastro del ’94 in Piemonte, ma c’è il rischio di contestazioni a cascata

Buxelles, sede della Commissione Ue
Buxelles, sede della Commissione Ue

ROMA – La Ue chiede chiarimenti in merito allo sgravio delle imposte di cui hanno usufruito le imprese del Piemonte a seguito della disastrosa alluvione del 1994. A seguito di quella calamità naturale, circa 15 mila imprese usufruirono di alcune agevolazioni: in primis, la riduzione del 90% delle imposte, dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi obbligatori. Agevolazioni ora nel mirino dell’Unione europea, che le considera come aiuti di Stato al settore privato e potrebbe chiederne la restituzione. Iniziativa sconvolgente se si considera che la stessa dinamica potrebbe riguardare anche le calamità naturali precedenti e successive, non solo in Piemonte, ma anche tutte quelle avvenute nel frattempo in altre regioni, fra le quali la Toscana.

RICORSO – La questione – che rischia di allargarsi a macchia d’olio – è sorta nel 2012, quando, decidendo su un ricorso collegato ai contributi per l’alluvione del ’94, un giudice del lavoro del Tribunale di Cuneo ha avuto il dubbio che potesse trattarsi di un aiuto di Stato, quindi di una procedura non ammessa, e ha chiesto lumi alla Commissione europea. Dubbio che la Commissione adesso ha confermato, dopo essersi confrontata con la Corte di Giustizia, chiedendo all’Italia di sospendere tali forme di aiuto e valutando una procedura di infrazione. La solerzia del giudice piemontese rischia quindi di tradursi in un danno grave per le imprese.

MEDIAZIONE – L’ipotesi di mediazione che, se accolta, potrebbe essere estesa anche a tutti gli altri casi analoghi successivi, è quella di non considerare quelle agevolazioni un aiuto di Stato ma un risarcimento del danno subito. Vedremo se quest’iniziativa avrà successo, se no o lo Stato o le aziende dovranno metter mano al portafoglio.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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