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Regioni: il Pd vuole ridurle da 20 a 12. La Toscana assorbirebbe l’Umbria e la provincia di Viterbo

La mappa delle nuove regioni
La mappa delle nuove regioni

ROMA – Due parlamentari Pd, Roberto Morassut e Raffaele Ranucci,  hanno immaginato una nuova articolazione della geografia politico – amministrativa dell’Italia, facendo sopravvivere soltanto dodici regioni. Otto dunque sarebbero soppresse (Val d’Aosta, Liguria, Trentino – Alto Adige, Friuli – Venezia Giulia, Umbria, Molise, Abruzzo, Basilicata). A quanto pare in tal modo scomparirebbero anche le Regioni a statuto speciale, salvo Sicilia e Sardegna che non verrebbero accorpate. Proprio pochi giorni fa lo stesso coordinatore dei governatori regionali, Sergio Chiamparino, si era detto favorevole a una riduzione drastica delle Regioni.

PD – La proposta di legge presentata alla Camera dai due esponenti Pd mira proprio a porre un tassello concreto per la discussione sulle prospettive e sul ruolo delle Regioni, partendo da un loro accorpamento. E siccome per i soli consigli regionali si spendono circa 1.160 milioni di euro, dall’aggregazione potrebbero arrivare risparmi per almeno 400 milioni di euro.

DISEGNO – Col nuovo disegno cambierebbe radicalmente la cartina dell’Italia politica che siamo abituati a consultare. Niente più Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria: l’accorpamento farebbe nascere la regione Alpina. Via anche Marche, Abruzzo e Molise, nella nuova mappa ci sarà un’unica grande regione con il nome di Adriatica. A Nord, l’unica amministrazione che rimarrà inalterata sarà la Lombardia. Al lato sinistro l’Alpina, e al lato destro nascerebbe il Triveneto, unione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Al centro Italia, l’Emilia guadagnerebbe dalle Marche la provincia di Pesaro e, accanto alla già citata Adriatica, nascerebbe l’Appenninica, unione di Toscana, Umbria e provincia di Viterbo. Il Lazio scomparirebbe, diventando un unico grande Distretto di Roma Capitale, che del resto diventa già tale con la creazione della grande città metropolitana. Le province meridionali verrebbero incamerate dalla neonata regione Tirrenica, in unione con la Campania. La Puglia guadagnerebbe dalla Basilicata – soppressa – la provincia di Matera, trasformandosi in Levante. Mentre la Calabria si allargherebbe in direzione di Potenza. Immutate, infine, Sicilia e Sardegna.

Non si tratta in realtà di un’ipotesi proprio campata in aria, anche se sono convinto che occorrerebbe una riduzione ancora più drastica (3 o 4 più le isole) delle nostre ingombranti e costose Regioni. Questa potrebbe essere una buona base di partenza, purchè si operi nel senso del disboscamento di consigli, collegi, partecipate e di tutto quanto è ormai a corredo delle regioni e delle loro fameliche clientele. Visto che abolizioni o soppressioni di enti in Italia non riusciamo proprio a realizzarle cominciamo a diminuirle radicalmente, ma senza creare il pasticcio incredibile che il Ddl Delrio ha finora creato per le province. C’è però da dubitare che questo Governo voglia seguire questa via, visto che dopo tante promesse ha messo completamente nel dimenticatoio la spending review del Commissario Cottarelli, preferendo mantenere privilegi e clientele locali.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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