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L’autopsia di Pino Daniele: è morto per insufficienza cardiaca. «Ma servono altri esami»

Fabiola Sciabbarrasi, seconda moglie di Pino Daniele: ha nominato due periti che hanno seguito l'autopsia del cantautore
Fabiola Sciabbarrasi, seconda moglie di Pino Daniele: ha nominato due periti per l’autopsia del cantautore

NAPOLI – Un’insufficienza cardiaca gli è stata fatale. Questi i primi risultati dell’autopsia conclusasi nel primo pomeriggio di oggi 8 gennaio a Napoli sul corpo di Pino Daniele, il cantautore napoletano stroncato da un infarto la sera del 4 gennaio scorso a Roma, dopo che si era sentito male nella sua casa di Magliano in Toscana. I consulenti nominati dalla Procura di Roma – che ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti per omicidio colposo – hanno evidenziato anche una cardiopatia cronica. Non sono stati eseguiti esami tossicologici.

L’esame autoptico è stato svolto dai due medici legali Vittorio Fineschi e Giorgio Bolino e dal cardiologo Giuseppe Ambrosio. All’atto istruttorio hanno preso parte anche i periti nominati dalla seconda moglie del cantante, Fabiola Sciabbarrasi, Luisa Regimenti ed Enrico Marinelli.

Gli specialisti hanno verificato che Daniele è stato oggetto di pregressi interventi di rivascolarizzazione miocardica. Sono stati, infine, svolti accertamenti microscopici e di laboratorio i cui risultati saranno resi noti ai pm di Roma nelle prossime settimane.

«L’autopsia ha evidenziato quello che ci aspettavamo sulla pregressa malattia: una cardiopatia importante e una condizione di compenso funzionale precaria» ha detto il professore Enrico Marinelli che insieme con la dottoressa Luisa Regimenti ha partecipato all’autopsia sulla salma di Pino Daniele in qualità di consulente della moglie del musicista.

I due medici hanno definito l’autopsia «una fase interlocutoria». «Bisogna stabilire – hanno sottolineato – se nel momento critico in cui Pino Daniele ha avuto il malessere poteva essere soccorso meglio oppure no». Secondo i consulenti a tale scopo «saranno fatti ulteriori accertamenti sui prelievi che consentiranno esami istologici e di altra natura». Solo tali esami permetteranno «di avere un quadro completo. L’autopsia eseguita oggi è pertanto – hanno ribadito – un’attività interlocutoria che non può dare risposte definitive». Gli esami saranno completati entro 60 giorni. I consulenti rispondendo alle domande dei giornalisti hanno confermato che la salma del musicista sarà cremata ma non sono in grado di precisare se in giornata stessa.

Da sottolineare anche l’intervento di Vittorio Fineschi, medico legale nominato dai pm che ha eseguito l’autopsia. Pino Daniele si sarebbe potuto salvare con un intervento più tempestivo? «Sarebbe prematuro e senza alcuna oggettività dirlo adesso», ha spiegato.

autopsia, Pino Daniele


Domenico Coviello

Giornalista

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