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Operazione della Guardia di Finanza alla periferia di Firenze

Firenze: custodia cautelare per tre imprenditori accusati di bancarotta

Una parte del patrimonio sequestrato agli imprenditori indagati
Una parte del patrimonio sequestrato agli imprenditori indagati

FIRENZE – Avevano indebitato e «spogliato» letteralmente la loro azienda di tutti i beni perché non fossero aggredibili dai creditori. Stamani per uno di loro sono scattate le manette da parte della Guardia di Finanza di Firenze. Si tratta dell’imprenditore di Forlì Stefano Dradi, 50 anni, arrestato per bancarotta fraudolenta, su ordine del Gip del Tribunale di Firenze. In corso di esecuzione provvedimenti di custodia cautelare a carico di altre due persone. Le accuse per tutti e tre sono, a vario titolo, bancarotta fraudolenta transnazionale, infedeltà patrimoniale, ricorso abusivo al credito e truffa.

I militari del Gruppo Tutela Mercato Capitali del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze stanno procedendo al sequestro di beni mobili ed immobili fino a concorrenza del valore di oltre 13 milioni di euro. Sono in corso di svolgimento anche diverse perquisizioni nelle province di Roma, Milano, Forlì, Ravenna e Teramo.

Tutto nasce da un’indagine della Procura della Repubblica di Firenze, dopo il fallimento della società F.C. Srl  – impresa operante nel campo della produzione di calzature e prodotti antinfortunistici (già Sad Plastic srl) – che aveva la sua sede legale a Firenze presso uno studio professionale. La sede operativa era invece a San Mauro Pascoli (Forlì) con una sede secondaria anche in provincia di Teramo.

Le indagini hanno accertato che i titolari dell’azienda avrebbero di fatto – si legge in una nota della Finanza – «programmato il fallimento della loro società, spogliandola completamente di attrezzature, merci, dipendenti e finanziamenti – per un valore complessivo di 13.356.000 euro – trasferendo, detti beni, presso la controllata bosniaca “Sad Est d.o.o.” Inoltre, anche le quote sociali della società bosniaca, che inizialmente erano intestate ai due imprenditori, sono state cedute successivamente ad un prestanome, già loro dipendente».

 

bancarotta, Guardia di Finanza


Sandro Addario

Giornalista

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