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Enrico Rossi

Toscana, la Regione vuole le spoglie delle Province. Rossi attacca il Governo: «Anche i prefetti facciano i tagli»

Enrico Rossi se la prende con chi alimenta la protesta dei forconi
Enrico Rossi, governatore della Toscana

FIRENZE – Formazione e lavoro; agricoltura, caccia e pesca; ambiente. Sono competenze che finora spettavano alle Province e che a breve, in conseguenza della riforma nazionale che le ha abolite con enti locali, e in base a una nuova legge regionale, passeranno in capo alla Regione Toscana. È questa la proposta di legge (da sottoporre poi all’attenzione del Consiglio regionale) che sarà approvata lunedì 19 gennaio dalla Giunta Rossi, secondo quanto ha spiegato ai cronisti lo stesso governatore in scadenza di mandato, oggi 14 gennaio.

Enrico Rossi ha poi assestato una stilettata polemica al Governo Renzi. «La Regione – ha scandito il presidente toscano – con le Asl e il sistema degli enti locali si sta riorganizzando, come mai nella riorganizzazione non vengono coinvolti anche gli apparati periferici dello Stato sul territorio come le Prefetture? Siamo sicuri che a livello di apparati periferici dello Stato non ci sia nulla dove sia necessario intervenire per razionalizzare e risparmiare sulla spesa pubblica?».

«La nuova normativa – ha spiegato Rossi, affiancato dall’assessore Vittorio Bugli che ha partecipato agli incontri preparatori e lavorato al testo della legge – è basata su tre principi cardine: sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, ovvero non sovrapposizione delle competenze».

Saranno in pratica tre le grandi aree di competenze, oggi gestite dalle Province, che ritorneranno in capo alla Regione. «La prima – ha spiegato Rossi – è quella che attiene alla formazione a cui si ricollega anche il lavoro. La formazione che oggi è svolta al 50% dalle Province e al 50% dalla Regione, sarà tutta regionale, mentre per quanto riguarda i centri per l’impiego – ha aggiunto – noi pensiamo a una agenzia nazionale con declinazioni regionali».

«La seconda area di competenze riguarda l’agricoltura, la caccia e la pesca – ha spiegato ancora il presidente – mentre la terza riguarda l’ambiente. Questo significa che avremo un Genio Civile regionale, che sarà presente sui territori, e che sarà competente per la progettazione, la manutenzione, la polizia idraulica». Un esempio di applicazione diretta della nuova normativa sarà quello relativo al caso di Carrara dopo la recente alluvione.

Quanto al personale in esubero delle Province, Enrico Rossi ha spiegato l’iter che seguirà l’approvazione del riassetto organizzativo. «Dopo l’approvazione in Consiglio regionale – ha detto Rossi – comincerà la discussione, che comprenderà le forze sociali e sindacali, per riassorbire parte del personale delle province dichiarato in esubero dal Governo con la legge di stabilità. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è quello di non lasciare nessuno per strada, per questo chiederemo anche agli Enti Locali e agli organi dello Stato di farsi carico della questione. «Attualmente in Toscana risultano circa 4.400 dipendenti in carico alle province, e circa il 50%, ovvero circa 2.200 sono stati dichiarati esuberi dallo Stato». In Regione Toscana dovrebbero essere riassorbiti direttamente alcune centinaia di lavoratori delle province toscane abolite

Dopo l’approvazione della nuova legge il percorso di riassorbimento del personale, che in base alla legge Del Rio non dovrà comportare aumenti di spesa, si concluderà in 3 mesi. «Fino ad allora – ha detto Rossi – gli stipendi del personale delle province saranno garantiti, perché la Regione continuerà a trasferire i fondi relativi alle materie delegate. Dunque – ha sottolineato – se qualcuno continua a dire che non vi sono fondi per pagare gli stipendi – ha ribadito – questo non dipende dalla Regione, ma dai tagli dello Stato o da problemi dei bilanci provinciali».

Sempre in tema di personale il presidente ha ricordato che la Regione ha avviato un piano di riorganizzazione che prevede l’applicazione delle norme antecedenti alla Fornero e pensionerà circa 250 dipendenti. Analogamente si sta procedendo con le Asl. «Andremo avanti in questa direzione anche per il personale delle province che ne abbia i requisiti e in questo senso sono stati invitati a lavorare già da oggi anche i presidenti delle province stesse».

 


Domenico Coviello

Giornalista

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