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Quirinale: Sergio Mattarella eletto Presidente della repubblica al quarto scrutinio

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella

ROMA – Finalmente, alla quarta votazione, come auspicato da Matteo Renzi, Sergio Mattarella è stato eletto oggi 31 gennaio Presidente della repubblica italiana con 665 voti. Questo il risultato della votazione: Mattarella 665 voti, Imposimato 127, Feltri 46, Rodotà 17, Bonino 2, Martino 2, Napolitano 2, Razzi 2, voti dispersi 14, schede bianche 105, schede nulle 13.

Vediamo chi è il nuovo Capo dello Stato. L’impegno in politica del professore palermitano, 74 anni il prossimo 23 luglio 2015, nasce dalla tradizione familiare. È figlio del deputato DC Bernardo, che fu più volte ministro nella prima Repubblica. La sua carriera comincia quando finisce, tragicamente, quella del fratello maggiore Piersanti, democristiano moroteo e innovatore, presidente della Regione siciliana assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980.

Sergio Mattarella  ha speso una vita nella Democrazia Cristiana. Storico moroteo (la corrente di Aldo Moro), il suo curriculum politico si snoda tra la prima e la seconda Repubblica. Già vice presidente del Consiglio del governo D’Alema, già ministro della Difesa, già ministro dell’Istruzione, già Ministro per i Rapporti col Parlamento del governo De Mita.

DEPUTATO – È stato elettto deputato per la prima volta nel 1983, ministro dei rapporti con il Parlamento nei governi De Mita e Goria, alla pubblica istruzione nel sesto governo Andreotti. In seguito Mattarella è stato uno dei protagonisti della formazione dell’Ulivo di Romano Prodi. Fu tra gli artefici del traghettamento dalla Democrazia Cristiana al Partito popolare italiano (insieme a Beniamino Andreatta e Rosy Bindi), ed è stato, come detto, ministro e vicepremier nel governo D’Alema. È stato rieletto l’ultima volta nel 2006. Non più parlamentare dal 2008, Mattarella è giudice costituzionale dall’ottobre del 2011.

MATTARELLUM – Docente di diritto parlamentare, direttore per due anni del quotidiano della Dc il Popolo, è ricordato soprattutto per la presentazione della legge elettorale maggioritaria che venne appunto ribattezzata Mattarellum, con la quale si votò tre volte per le Politiche dal 1994 al 2001.

LEGGE MAMMÌ – La relativa opposizione di Forza Italia alla sua nomina si deve probabilmente al fatto che Mattarella nel’ 90 si dimise dal governo Andreotti contro la legge Mammì, la disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato, che gli parve troppo accondiscendente verso la Fininvest. Inoltre nel ’95 fu uno dei grandi oppositori di Rocco Buttiglione che voleva portare il Ppi ad allearsi con Silvio Berlusconi. Raccontano che in quella circostanza, Mattarella fulminò il filosofo-segretario chiamandolo “el general golpista Roquito Buttillone”. Con il (anzi l’ex) Cavaliere, il rapporto non è mai stato idilliaco. Oltre alle due vicende appena citate, Mattarella ha avuto momenti di frizione con Berlusconi anche quando Forza Italia venne ammessa nel Partito Popolare Europeo, la casa dei democristiani dai tempi di De Gasperi e Adenauer, una scelta che il politico palermitano criticò aspramente e che portò alla fuoriuscita dal Ppe da lì a qualche anno dei democristiani di sinistra italiani, francesi e baschi.

Nel 2011 poi la nomina a giudice della Corte Costituzionale e adesso l’accesso al Colle più alto, Presidente della Repubblica italiana.

 

 

 

Capo dello Stato, sergio mattarella


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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