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Concerto per i 150 anni di Firenze Capitale

Opera, gran pubblico e applausi al concerto per i 150 anni di Firenze Capitale

Il soprano Jessica Pratt con la vicesindaco Cristina Giachi ed la presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti
Il soprano Jessica Pratt con la vicesindaco Cristina Giachi ed la presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti

FIRENZE – Opera di Firenze al gran completo stasera 3 febbraio per il «Concerto per Firenze capitale», il modo migliore per chiudere la prima giornata delle celebrazioni per i 150 anni dalla proclamazione di Firenze a Capitale d’Italia.

Fu proprio la sera del 3 febbraio 1865 che il re Vittorio Emanuele II arrivò in treno a Firenze, dopo 16 ore di viaggio da Torino. Pochi giorni dopo inizieranno i «piani di risanamento» urbano con l’abbattimento delle mura trecentesche, lo sventramento di caseggiati storici per far posto ai viali sul modello parigino e la creazione di nuovi quartieri residenziali.

All’inizio della serata all’Opera, due i momenti significativi: le parole del sindaco Dario Nardella per ricordare l’importanza della giornata nella storia di Firenze tanto più oggi in contemporanea con l’insediamento del nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il quale Nardella ha chiesto e ottenuto un caloroso e quasi unanime applauso del pubblico. Quindi il ricordo del grande pianista Aldo Ciccolini, scomparso a 89 anni domenica 1 febbraio, e per il quale pubblico, orchestra e coro hanno osservato un minuto di silenzio.

Poi largo alla grande musica, grazie alla bacchetta di Giuseppe La Malfa, all’orchestra e al coro del Maggio Musicale Fiorentino. In programma il III atto di «Lucia di Lammermoor» di Gaetano Donizetti, impeccabilmente eseguita da una Jessica Pratt in gran forma. Applausi convinti e ripetuti per la giovane soprano (36 anni) australiana, fermata dal pubblico per autografi anche a fine spettacolo e durante l’intervallo. Applausi anche per Yijie Shi, Julian Kim, Enrico Giuseppe Iori e Saverio Fiore.

Secondo tempo ancora più risorgimentale con Giuseppe Verdi. Ha convinto Francesco Meli, ottimo Ernani, ma anche Virginia Tola, Massimo Cavalletti e, ancora una volta, Enrico Giuseppe Iori e Saverio Fiore.

Non si replica. Purtroppo.

 

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