
Parigi, allarme: la capitale francese sorvolata di notte da 5 droni

PARIGI – Almeno cinque velivoli telecomandati (droni) di piccole dimensioni hanno sorvolato la scorsa notte la capitale di Francia, dove l’allerta antiterrorismo rimane altissima, dopo gli attacchi jihadisti di inizio gennaio. Dall’ambasciata americana, alla Torre Eiffel fino alla Bastiglia. I sorvoli hanno procurato allarme. Diversi agenti sono stati mobilitati per cercare di identificare i ‘piloti’ a terra, invano.
PROCURA – Sul caso la procura ha aperto un’inchiesta per “volo di aeromobile in zona vietata”. Vige infatti il divieto di sorvolare Parigi a meno di 6.000 metri d’altezza senza una specifica autorizzazione. Il primo drone è stato avvistato verso mezzanotte nei pressi dell’ambasciata Usa, nel cuore dell’ottavo arrondissement di Parigi. L’apparecchio che volava a bassa quota, tra i 100 e i 300 metri d’altezza, si è poi diretto verso la zona degli Invalides, davanti al ponte Alexandre III. I servizi di polizia lo hanno seguito fino a perderne le tracce.
DRONI – Tra l’una e le sei del mattino altri quattro droni sono stati individuati mentre si aggiravano attorno a diversi luoghi sensibili, tra cui la Tour Eiffel, la Bastiglia, la sede dell’Assemblea Nazionale, il grattacielo di Montparnasse e Place de la Concorde. Quello di questa notte, è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di misteriose incursioni: lo scorso 20 gennaio un drone telecomandato da breve distanza sorvolò l’Eliseo. E dallo scorso ottobre, sono una trentina quelli avvistati nei pressi di centrali nucleari. È tuttavia è la prima volta che si assiste a un sorvolo cosi’ intenso sulla capitale.
ECOLOGISTI – Secondo il criminologo Christophe Naudin, specialista di problemi di sicurezza aerea, è possibile che questi sopralluoghi siano fatti da gruppi ecologisti radicali che “infrangono la legge per provare a fare valere i propri argomenti”. I metodi e il materiale utilizzato, secondo l’esperto, “fanno pensare ai precedenti sorvoli di centrali nucleari di fine 2014”. “Escludo che questi droni vengano utilizzati per motivi di spionaggio – ha assicurato Naudin – Una qualsiasi immagine satellitare fornirebbe di Parigi la stessa veduta. Siamo senza dubbio di fronte a un’organizzazione che cerca di testare i mezzi degli 007”. E ha concluso: “Il coordinamento dei sorvoli fa pensare a un atto programmato e allontana l’ipotesi che si tratti di un gioco. Siamo di fronte a un’organizzazione molto strutturata e con finanziamenti sufficienti per arrivare a tali risultati”.
Attendiamoci adesso che, per imitazione, qualche buontempone nostrano organizzi il sorvolo, con droni, di Roma e del Vaticano, procurando ovviamente allarme fra le autorità di sicurezza.
