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Toscana, Piano del Paesaggio: Pd e maggioranza compatti (per ora) dietro a Enrico Rossi

Il momento della firma al protocollo d'intesa fra Enrico Rossi ed i rappresentanti di imprese e sindacati
Al centro il presidente della Toscana, Enrico Rossi

FIRENZE – Una facciata di compattezza. Con qualche crepa tutt’altro che insignificante. Tanto che qualcuno comincia a intravedere nuovi equilibri politici, spostati a destra, per il Governo della Regione. Così si presenteranno in Consiglio regionale, entro il 10 marzo, le forze di maggioranza a guida Pd. Obiettivo: l’approvazione del Piano del Paesaggio ridisegnato dalla Giunta secondo le modifiche apportate con l’emendamento presentato alla stampa mercoledì 24 febbraio dal governatore Enrico Rossi.

DENTRO LAZZERI, FUORI ROMANELLI – Quello che già viene ribattezzato il «lodo» Rossi ha ottenuto oggi 27 febbraio il via libera nella riunione a cui hanno preso parte, a Firenze, oltre a Rossi, con il suo assessore «dissidente» all’Urbanistica, Anna Marson, e al Pd anche – per la prima volta -, il consigliere regionale di Più Toscana, ex Lega Nord, Gian Luca Lazzeri che fa ora parte della lista «Popolo Toscano – Riformisti 2020». La formazione sostiene Rossi alle regionali del prossimo maggio e riunisce gli ex consiglieri regionali Idv Marta Gazzarri (capogruppo), Marco Manneschi e Giuliano Fedeli, insieme a Marco Carraresi (Udc) e Pieraldo Ciucchi (Psi). All’incontro non ha invece partecipato il consigliere di Sel Mauro Romanelli, anche se inizialmente invitato. L’assenza appare politicamente significativa: giunge a pochi giorni di distanza dall’assemblea regionale dei vendoliani che ha sancito la volontà del partito di non coalizzarsi con il Pd e di correre insieme al resto della sinistra toscana contro la ricandidatura a governatore di Rossi per le regionali di maggio.

PER ROSSI È TUTTO OK – Pronta la smentita del governatore, che si è sentito punto sul vivo dalle voci su un possibile delinearsi di diversi equilibri politici per la maggioranza che lo appoggia in Consiglio. «Apprendo con stupore che oggi alla riunione sul piano del paesaggio si sia delineata una nuova maggioranza in regione – ha ironizzato il presidente della Toscana -. Ricordo che in diverse occasioni Mauro Romanelli si è espresso in Consiglio votando contro i provvedimenti della Giunta, senza che questo abbia comportato una fuoriuscita di Sel dalla maggioranza. Quanto alla presenza del consigliere Lazzeri alla riunione, non è certo la prima volta che si confronta e lavora sui vari temi insieme ai consiglieri di maggioranza approvandone i provvedimenti».

IL CASO MARSON – Una tempesta in un bicchier d’acqua? Non sembrerebbe. Non contribuisce in ogni caso a calmare i venti di burrasca neppure l’assessore Anna Marson. In merito agli emendamenti al Piano del Paesaggio, ha spiegato intervistata da Buongiorno Regione, rubrica mattutina del Tgr Toscana, «l’altra sera il presidente Rossi mi ha presentato le sue ipotesi. Alcune le abbiamo discusse anche in maniera accesa, dopodiché lui le ha presentate alla stampa. Io ho avuto il testo successivamente alla presentazione alla stampa. Una valutazione compiuta sarò in grado di darla quando sarà finito questo percorso». Tuttavia, ha precisato «se gli emendamenti fossero approvati integralmente rischierebbero di svuotare totalmente il piano, quindi nel caso sarebbe meglio non approvarlo». «Chiudere tutte le cave non è mai stata un’ipotesi considerata da questo piano. Più volte abbiamo rivisto le proposte del piano sulle cave – ha aggiunto Marson -. Siamo arrivati a una mediazione anche molto sofferta da tutti i soggetti in gioco, fra interessi e di tutela del paesaggio e di tutela dell’occupazione dei posti di lavoro. Se andassimo oltre questo equilibrio sarebbe veramente un problema: la partita del piano possiamo vincerla solo insieme». L’assessore ha spiegato di non pensare comunque a eventuali dimissioni «perché sto difendendo un atto istituzionale adottato dal Consiglio – ha detto -, approvato più volte dalla Giunta. Quindi non sto difendendo un mio atto personale».

«NESSUN EQUIVOCO» – A qualche ora dalla trasmissione, è arrivato con una nota il parziale dietrofront della titolare dell’Urbanistica in Regione. In un comunicato Anna Marson ha voluto meglio specificare che «per evitare ogni equivoco vorrei che fosse ben chiara che una cosa è la mia contrarietà all’originario maxiemendamento e una cosa è ciò che ha proposto il presidente Rossi, con il suo lavoro di mediazione». L’assessore ha sottolineato inoltre che «siamo arrivati ad una mediazione anche molto sofferta da tutti i soggetti in gioco, fra interessi e di tutela del paesaggio e di difesa dei posti di lavoro. E il ‘meglio non approvarlo’ di alcuni titoli appartiene alla fase precedente che proprio il confronto ci sta portando a superare».


Domenico Coviello

Giornalista

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