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Firenze ricorda padre Ciolini a 10 anni dalla scomparsa

Padre Gino Ciolini
Padre Gino Ciolini

FIRENZE – Oggi 14 marzo ricorre il decimo anniversario della morte del padre agostiniano Gino Ciolini, figura di rilievo della chiesa fiorentina e ideatore dei convegni di Santo Spirito a Firenze, la chiesa dove in tanti andavano a incontrarlo ed ascoltarlo.

La Comunità Agostiniana lo ricorderà in due momenti. Oggi 14 marzo alle ore 16.30 nel Salone de’ Dugento in Palazzo Vecchio, si svolgerà un convegno su «Padre Ciolini e l’Umanesimo», che sarà introdotto dai saluti del sindaco Nardella e di Monsignor Andrea Bellandi, Vicario dell’Arcidiocesi di Firenze. Sono previsti interventi – moderati dal giornalista Antonio Lovascio – del cardinale agostiniano Prosper Grech, del vescovo agostiniano Giovanni Scanavino (l’ «erede» di padre Ciolini nella conduzione dei “Convegni” mensili in Santo Spirito), nonché di Massimo Cacciari, Sergio Givone e Marco Vannini, amici del padre agostiniano e più volte protagonisti delle sue iniziative culturali. Domenica 15 marzo alle 10.30 solenne Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di Santo Spirito presieduta dal cardinale Grech.

Nato nel 1919 a Montemurlo (Po), don Ciolini era entrato nell’ordine dei Padri Agostiniani nel 1936. Arrivato a Firenze nel 1945, tre anni dopo divenne priore del convento della Basilica di Santo Spirito. Per oltre vent’anni è stato insegnante di religione presso il Liceo classico «Michelangelo» in via della Colonna, dove ha incontrato e si è confrontato con generazioni di studenti fiorentini anche negli anni più «difficili» della contestazione della fine degli anni ’60. È stato anche docente di teologia allo Studio Teologico Fiorentino e all’Istituto Patristico Agostiniano di Roma.

Dette avvio nel 1980 ai «Convegni di Santo Spirito», sempre molto seguiti, a cui parteciparono anche personalità del mondo laico come il filosofo Massimo Cacciari e lo scrittore Sergio Moravia. Nel 1995 il comune di Firenze gli conferì il «Fiorino d’oro» per il suo impegno culturale. Si spense a 86 anni, il 14 marzo 2005, presso l’infermeria dei padri Agostiniani a Borgo a Buggiano in provincia di Lucca.

TESTIMONE E PROTAGONISTA DEL SUO TEMPO

Padre Gino Ciolini, è stato, per noi fiorentini, un luminoso esempio. Nella sua vita di religioso e di studioso è rimasto sempre in contatto con il mondo moderno, cercando di comprendere le sue esigenze, interessandosi soprattutto ai giovani, ai quali rivolgeva una particolare attenzione cercando di stimolarne le conoscenze e le qualità. Aveva rapporti con gli uomini di cultura, con gli intellettuali, sempre desideroso di confrontarsi e di scoprire qualcosa di nuovo. Secondo il filosofo Sergio Givone, padre Ciolini «ha incarnato la tradizione fiorentina dell’umanesimo cristiano», quell’umanesimo che mette al centro l’uomo, uomo che è immagine e somiglianza di Dio.

CONVEGNI – I Convegni nel Convento di santo Spirito – dei quali confesso di non essere stato molto assiduo frequentatore, e me ne dolgo, ma la professione mi ha portato per 20 anni lontano da Firenze – hanno qualificato la vita culturale di questa città, coinvolgendo anche gli abitanti del popolare quartiere fiorentino. Il filosofo Massimo Cacciari, suo estimatore ed amico, ricorda così il sacerdote: «ero legato a lui da amicizia profonda che durava da oltre vent’anni. Era uomo d’immensa cultura e di grandissima umanità, una delle figure più rappresentative in questo paese sul piano della spiritualità». 

DEGRADO – Nelle mie rare partecipazioni ai Convegni di Santo Spirito, quando ero ancora funzionario della prefettura di Firenze, salutando Padre Ciolini, sono stato colpito dal suo sorriso cordiale e aperto, dalla sua capacità di avere un rapporto diretto con le persone che incontrava. Negli ultimi anni Padre Ciolini è sceso anche su un terreno più pratico, ma che interessava molto gli abitanti del quartiere, la lotta contro il degrado che affligge ancor oggi la Piazza di Santo Spirito, rivolgendo appelli e richieste pressanti alle Autorità perché intervenissero per eliminare quella vergogna cittadina. E, da ex prefetto di Firenze, mi dolgo di non essere riuscito, neppure dopo la sua scomparsa, a risolvere quella situazione. 

RIGORE – L’amico giornalista Antonio Lovascio,  che modererà l’incontro in ricordo del padre agostiniano, nel tracciare un commosso ritratto di Padre Ciolini afferma: «Il suo rigore e la sua onestà intellettuale gli imponevano di manifestare attaccamento e vicinanza al popolo, ai parrocchiani (e non) di Santo Spirito, con gesti concreti, genuini. Allora tuonava contro l’insipienza degli amministratori fiorentini, sfogando amarezza per il progressivo, inarrestabile  degrado della piazza e dei suoi dintorni, diventati  luogo di spaccio della droga; con il sagrato della chiesa ridotto a un bivacco permanente, teatro di scene repellenti». Per i fiorentini più acculturati rimarrà senza dubbio l’immagine del sacerdote organizzatore dei Convegni di Santo Spirito, ma gli abitanti della zona ricorderanno senza dubbio maggiormente il residente che ha autorevolmente interpretato ed appoggiato le loro richieste alle Autorità per arrestare il degrado della piazza e del quartiere.

 

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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