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Il primo corridoio degli Uffizi

Uffizi e musei statali, sciopero di Pasqua: ecco le condizioni di Cgil e Uil per ritirarlo

Il David di Michelangelo nella Gallerria dell'Accademia di Firenze
Il David di Michelangelo nella Gallerria dell’Accademia di Firenze

FIRENZE – Può essere revocato lo sciopero dei musei statali, compresi Uffizi e Galleria dell’Accademia, proclamato per il sabato santo e Pasqua? Cgil e Uil, che intendono protestare contro l’assenza di garanzie per la tutela del loro posto di lavoro nei nuovi bandi di appalto da parte del Mibac, potrebbero ritirarlo se “verrà messa nero su bianco la clausola sociale per il mantenimento dell’impiego e i livelli economici dei lavoratori”. La questione è di vitale importanza per Firenze. E ancora: se non ci fosse sciopero dovrebbe essere “Uffizi gratis a Pasqua”, visto che cade nella prima domenica del mese.

L’hanno spiegato oggi i sindacalisti delle due sigle, Massimiliano Bianchi (Cgil) e Marco Conficconi (Uil), durante una conferenza stampa. Con queste parole: “Quando è venuto in visita a Firenze il ministro Franceschini ci ha dato rassicurazioni sull’inserimento della clausola sociale, ma a noi risulta che questo non sia stato fatto inoltre abbiamo proclamato lo sciopero con grande anticipo proprio per sottolineare questa situazione di difficoltà e fare in modo di arrivare ad un soluzione: a Franceschini basterebbe molto poco, qualche firma e l’inserimento della clausola sociale nel testo del bando sono sufficienti per mettere al sicuro decine e decine di famiglie”.

I dipendenti dei servizi aggiuntivi dei musei fiorentini sono circa 300. Nel corso dell’incontro Bianchi (Cgil) ha anche mostrato un documento, spiegando che era stato scritto “da Matteo Renzi, quando era sindaco, durante un incontro con i lavoratori sullo stesso tema, nel quale si chiedono garanzie e tutela dei livelli occupazionali per gli addetti del settore: in pratica esattamente quello che chiediamo noi adesso”.



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