Scoperta una nuova stella dall’Osservatorio di Siena: cambia luminosità ogni sei ore

SIENA – E’ stata scoperta dall’Osservatorio di Siena una nuova stella nell’infinito della nostra galassia, all’interno della costellazione del Leone. Si tratta di una stella «variabile», che nel tempo cambia la sua luminosità apparente. La curiosità del caso è che si tratta di una stella «binaria» – spiega a FirenzePost il direttore dell’Osservatorio Astronomico di Siena Alessandro Marchini – in pratica «due stelle vicinissime che ruotano una attorno all’altra, rapidissime, tanto da effettuare un’orbita in circa sei ore». Per questo sembra quasi che una stella si accenda e si spenga, mentre in realtà l’orbita dell’una copre rapidamente l’altra, tanto da far apparire l’effetto intermittenza.
Ora l’universo ha un numero infinito di stelle più una. E’ stata chiamata «GSC 00853-00371» e il merito dell’individuazione, oltre a Marchini, è anche dei colleghi Fabio Salvaggio e Lorenzo Franco, tutti membri anche della Sezione Stelle variabili dell’Unione Astrofili Italiani (Uai).
Distanza dalla Terra? Impossibile al momento stabilirlo, e poi è un dato che agli astronomi interessa relativamente. «Quello che è certo è che si trova all’interno della nostra galassia, la cui estensione massima dalla Terra è di circa 50-60 mila anni luce. Quanto alle dimensioni basta ricordare che parliamo di stelle, almeno come il Sole, e non certo di pianeti come la Terra». Traducendo: la luce che hanno visto gli astronomi senesi è partita da quella stella decine di migliaia di anni fa, come una fantastica macchina del tempo all’indietro.
Tutto è cominciato la notte del 9 marzo 2015: mentre i tre astronomi osservavano un asteroide, si sono casualmente resi conto che una stella che sembrava unica era in realtà «binaria». Hanno condotto su di essa nuove osservazioni, l’ultima il 27 marzo, per definire il periodo di luminosità, cioè l’orbita. Le elaborazioni dei dati per l’analisi del periodo sono state eseguite con il software Peranso, utilizzando anche i dati del progettoCatalina Sky Survey (Css) al fine di ottenere un risultato quanto più possibile consistente anche coi dati riportati nella letteratura scientifica. Una volta completata e verificata la caratterizzazione, la nuova variabile è stata proposta il 28 marzo all’Associazione americana per l’osservazione delle stelle variabili (Aavso) ed è stata ufficialmente censita due giorni più tardi.
