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Pensioni, Boeri insiste: voglio tagliarle. Morando e Damiano lo zittiscono

Tito Boeri
Il professore bocconiano Tito Boeri, presidente dell’Inps

“Non saremo noi a fare la riforma delle pensioni, ma il nostro compito è quello di presentare proposte”: lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ospite di un convegno a Brescia.

BOERI – In tale occasione ha confermato “la possibilità di introdurre una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro” e ha ribadito “la necessità di ricostituire il patto intergenerazionale, magari attraverso un prelievo sulle pensioni più alte“. Quindi Boeri torna imperterrito a suggerire l’introduzione di un contributo sulle pensioni alte, che peraltro, a suo dire, non sarebbe indiscriminato “ma proporzionato alla rendita percepita e ai contributi versati”. “In Italia a causa della crisi economica la povertà è aumentata di un terzo – ha aggiunto il presidente dell’Inps -. La categoria che più ha resistito alla crisi è quella degli ultra 65enni; persone che, pur nelle difficoltà, possono contare su una pensione fissa”.

DAMIANO – Ma ulteriori smentite sono subito fioccate. Cesare Damiano, presidente Pd della commissione Lavoro della Camera afferma: “Vorremmo suggerire di mettere in calendario anche il tema della introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico al fine di correggere la riforma previdenziale del Governo Monti. Non sarebbe accettabile, invece, un taglio alle pensioni in essere per il solo fatto che siano state liquidate con il sistema retributivo. Anche questo – ha concluso sarebbe infilare le mani in tasca ai cittadini mettendo in discussione i diritti acquisiti e, nel caso dei pensionati, non si tratterebbe della prima volta”.

MORANDO – Anche il Viceministro all’Economia, Enrico Morando, ha praticamente contestato le proposte del bocconiano presidente dell’Inps. In un’intervista ha infatti smentito qualsiasi intervento sulle pensioni nella prossima Legge di Stabilità: “Il governo non ha nella propria agenda alcun intervento sulle pensioni”.

GOVERNO – Dopo Yoram Gutgeld quindi anche altri autorevoli esponenti del Governo e della maggioranza si affrettano a mettere nell’angolo il protervo economista che si professa da sempre nemico giurato dei pensionati.

UNPIT – Tanto che Franco Abruzzo, presidente Unpit (Unione pensionati italiani) nel suo blog ha dichiarato: “il docente bocconiano, con i suoi progetti brutali e violenti, ha seminato il panico tra i pensionati del ceto medio. Ora basta. In nome di Dio, se ne vada, torni in fretta alla Bocconi.” Non possiamo che essere pienamente d’accordo con il presidente dei pensionati, precisando che non occorre scomodare l’intervento dell’Altissimo per far fuori Boeri, basterebbe un gesto di Renzi; ma siamo forse quasi a quel livello, considerato l’ego ipertrofico del premier.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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