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Fisco: cambia il catasto (dai vani ai metri quadrati) e via la norma ‘salva Berlusconi’

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Le riforme fiscali promesse dal governo dovrebbero tornare all’esame del Consiglio dei Ministri entro il mese di giugno, probabilmente il 16, o in una data successiva, ma comunque entro il 27. Si tratta del pacchetto di misure che l’esecutivo aveva approntato già nello scorso mese di dicembre, ma che poi era stato sospeso perché vi figurava quella che fu subito definita «norma salva Berlusconi», la depenalizzazione per le frodi fiscali inferiori al 3% del reddito imponibile. Questa norma non ci sarà: il Governo, dopo le polemiche, vi ha rinunciato. Perciò coloro che continueranno a evadere il Fisco usando false fatture o altri meccanismi fraudolenti andranno incontro alle sanzioni penali già previste. Salterà anche un’altra norma contestata, quella che prevedeva la non punibilità delle fatture false inferiori a mille euro.

CATASTO: Da tempo è in pista di approvazione anche il decreto per la riforma del catasto, che contempla in sostanza il passaggio dal sistema dei vani a quello dei metri quadri per adeguare il valore catastale a quello di mercato. Confindustria recentemente ha contestato una delle norme esistenti , di cui vorrebbe l’abrogazione. Quella che inserisce nel computo i macchinari industriali che pagano l’imposta municipale come se fossero essi stessi degli immobili. Sembra che il decreto venga incontro a quest’esigenza prevedendo che la ‘tassa sui macchinari’ verrà pagata dalle sole centrali elettriche.

MINIMI – Gli esperti del governo stanno facendo i conti per verificare la compatibilità dell’inserimento nel pacchetto della cosiddetta revisione dei minimi, la tassazione agevolata per le partite Iva. Fino a 30 mila euro sarebbe previsto un prelievo forfettario del 15%, ma con un’aliquota più bassa, attorno al 5%, per i primi cinque anni di attività. Questo nell’intento, commendevole, di sgravare il peso fiscale sul lavoro.

CARICO -Quando si deciderà il Governo a diminuire il carico fiscale su coloro (pensionati, stipendiati a reddito fisso) che pagano fino all’ultima lira con il prelievo diretto e sono stati tartassati pesantemente dal Governo Monti e da quelli successivi? Una delle finalità dei governi del presidente (Napolitano) era quella di diminuire la spesa pubblica e soprattutto i costi della politica, ma nessuno dei tre esecutivi nominati da ‘Re Giorgio’ è riuscito nell’impresa, anche per mancanza di volontà. Soprattutto quello attuale che non ha fatto niente per ridurre costi e sprechi della politica. Ha solo trasformato (non ridotto) le province con un risparmio ridicolo sull’appannaggio di tremila eletti di questi enti. Ma occorre fare molto di più.

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