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Scuola: la riforma slitta (un anno?) insieme alle 100.000 assunzioni. E da oggi gli esami di maturità

Renzi spiega la riforma della scuola
Renzi spiega la riforma della scuola

ROMA – La riforma della scuola rischia di slittare di un anno, così come le 100 mila assunzioni dei precari promesse dal governo. Lo ha affermato Matteo Renzi a “Porta a Porta”: «Con 3 mila emendamenti non si fa tempo ad assumere per settembre», è la minaccia alle opposizioni e alla minoranza dem.

COMMISSIONE – Le votazioni in commissione alla Camera sono iniziate ieri, ma dovrebbero esaurirsi entro la settimana per consentire al governo di varare la riforma in entrambi i rami del Parlamento e avviare tutte le pratiche di assunzione degli insegnanti. Dunque la Commissione dovrebbe correre per poter trasferire all’aula del Senato la riforma a tamburo battente, in modo che sia varata la prossima settimana. A quel punto, visto che le modifiche al testo ci saranno, la riforma dovrà tornare di nuovo alla Camera

RINVIO – Il rinvio delle assunzioni «è la conseguenza delle scelte dell’opposizione», sostiene il leader Pd che più tardi in un tweet chiarisce di non voler bloccare la riforma. «Noi ci siamo,spero anche gli altri», spiega dopo aver annunciato per inizio luglio una conferenza sulla scuola che comprenda i sindacati, gli insegnanti e le famiglie. Una mano tesa alla minoranza che chiedeva un approfondimento sul tema mentre il presidente del consiglio non ha intenzione di stralciare le assunzioni con un decreto.

SLITTARE – A questo punto prende quota l’ipotesi che la riforma della scuola possa essere rinviata di un anno se non si riuscissero a rispettare i tempi (fine giugno) che obbligano a correre per poter assumere i 100 mila precari che entreranno in servizio a settembre.

MATURITÀ – Intanto da oggi cominciano gli esami di maturità. Quasi mezzo milione di studenti affronta stamattina la prima prova dell’esame di Stato che chiude il ciclo delle superiori. Si comincia con lo scritto di Italiano, uguale per tutti, dal Classico ai Tecnici.

GAFFE – Nel corso della trasmissione Renzi è caduto in una clamorosa gaffe. Vespa rileva più volte che il Pd, dagli scandali romani, ne sta uscendo con le ossa rotte e il Segretario del Pd cerca di replicare, ma il risultato è un clamoroso autogol: “Vespa, diciamoci la verità, noi siamo quelli che abbiamo alzato le tasse”. Poi, accortosi dello scivolone, imbarazzato, cerca di metterci una pezza: “No, scusi. Stavo già pensando al dopo…volevo dire, siamo quelli che abbiamo alzato totalmente le pene contro la corruzione”. Ma ormai la frittata era fatta

Maturità, precari, riforma, scuola

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