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Da De Luca a De Magistris a … Mallegni: la Severino legge strabica. Si pronunci la Consulta

Luigi De Magistris
Luigi De Magistris

Hanno suscitato sconcerto, dopo le sospensioni di due sindaci (De Magistris e Mallegni) e di un presidente di regione (De Luca) deliberate dai prefetti, le decisioni della magistratura napoletana che, per ora, ha reintegrato sia De Magistris sia De Luca. La Severino è vista come una legge … strabica. Dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale per evitare interpretazioni contraddittorie. Intanto non sarà inutile spiegare quali siano le competenze e le procedure che hanno portato all’adozione di provvedimenti contrastanti da parte dei prefetti da un lato e della magistratura dall’altro.

LEGGE – La cosiddetta “legge Severino” (dal nome del ministro della giustizia del governo Monti, Paola Severino), fu votata con ampia maggioranza nel 2012; perseguiva l’obiettivo di abbattere il livello di corruzione della politica italiana. Era stata approvata perciò quasi all’unanimità (480 sì, 19 contrari e 25 astenuti), con l’adesione sia del Pd che del Pdl.

DEPUTATI E SINDACI – La ‘Severino’ riguarda candidati e membri del parlamento italiano, di quello europeo, del governo e delle istituzioni ed enti locali. Prevede tre tipi di provvedimenti: la sospensione, la decadenza e l’incandidabilità. Non possono essere candidati, o comunque ricoprire la carica di deputato e senatore, i condannati a più di due anni di reclusione per reati non colposi (ossia commessi intenzionalmente) punibili con almeno quattro anni. Se la causa di incandidabilità sopraggiunge durante il mandato, la Camera di appartenenza del condannato deve votare la decadenza dalla carica di senatore o deputato. Anche a livello locale sono incandidabili i condannati in via definitiva con una pena non inferiore a due anni. Per questi la legge prevede inoltre la sospensione di diritto dalla carica anche se hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati dalla legge stessa.

PREFETTI – Sulla base delle disposizioni legislative suddette, i prefetti di Napoli e Lucca sono intervenuti correttamente per sospendere sindaci e presidente di regione citati. Contro questi provvedimenti gli interessati hanno proposto appello al tribunale ordinario, che la Corte di Cassazione ha ritenuto competente in luogo del Tar.

CONSULTA – Nel frattempo era stata sollevata una questione di costituzionalità della legge Severino, sulla quale la Consulta si pronuncerà il prossimo 23 ottobre. Di questo i giudici dei tribunali stanno tenendo conto, tanto che hanno sospeso i provvedimenti di sospensione dei prefetti in attesa della pronuncia della Consulta.

NAPOLI – È interessante illustrare a tal proposito il procedimento relativo al caso del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che aveva fatto ricorso al tribunale di Napoli contro il decreto prefettizio. Quest’ultimo si è limitato a sospendere l’efficacia del provvedimento del prefetto di Napoli, che sanciva la sospensione del sindaco, fino “alla decisione della Corte Costituzionale sulla già sollevata questione di legittimità costituzionale”, prevista, come detto, per il prossimo 23 ottobre.

La stessa procedura è stata e viene seguita nei casi di De Luca e di Mallegni. Nel caso De Luca il Tribunale di Napoli è stato fulmineo (quattro giorni) nel provvedere alla sospensione del decreto prefettizio. Vedremo se lo sarà altrettanto il Tribunale di Firenze, al quale il Sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni, sospeso dal Prefetto di Lucca, presenterà ricorso. In attesa che la Consulta metta tutti d’accordo.

De Luca, De Magistris, Mallegni, Severino


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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