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Grexit: posizioni distanti ma si tratta a oltranza. La Merkel sotto accusa

Renzi a Bruxelles
Renzi a Bruxelles

BRUXELLES – La situazione sembra a un passo dal collasso ma le trattative – nonostante tutto – vanno avanti. Atene respinge l’ultimatum dell’Eurogruppo. Il vertice continua fra alti e bassi ed è stato nuovamente interrotto per discutere su alcuni temi. Dopo una prima presentazione del documento dell’Eurogruppo, i lavori si sono interrotti per dare spazio a consultazioni ristrette e poi sono ripresi concentrandosi sulle frasi messe tra parentesi quadre, ovvero quelle su cui non c’è consenso. Sul resto del testo è presumibile che ci sia il consenso di tutti, e quindi anche dei greci.

EUROZONA – L’Eurozona vuole tenere la Grecia nell’euro ma in cambio vuole una resa incondizionata. La Germania e i suoi alleati non vogliono aiutare Atene a tutti i costi, tutti i costi li deve pagare il Governo Syriza, se vuole davvero restare nella famiglia della moneta unica. Il prezzo saràebbe altissimo: il ritorno della Troika, che verificherà ogni passo del Governo, la reintroduzione dei licenziamenti collettivi, l’abolizione della contrattazione collettiva, riforme di Iva e pensioni. Tsipras non avrà nemmeno il tempo di tornare a casa e spiegare il perchè di un piano molto più duro dell’ultima offerta, visto che deve far approvare dal Parlamento entro mercoledì il primo set di riforme, tra cui Iva e pensioni.

NO GREXIT – Inoltre erano in ballo la formazione di un fondo di garanzia di 50 miliardi, da realizzare in Lussemburgo, con il ‘pegno’ dei beni storici greci (come ad esempio il Partenone). La controversa frase su una Grexit temporanea, voluta dal falco Schäuble, che compariva fra parentesi quadre nella bozza di documento, non sarà recepita neltesto finale.

FRANCIA E ITALIA – Si continua a discutere, Francia e Italia spingono pr un accordo ma la Germania e i suoi alleati (Paesi baltici e dell’est in particolare) non demordono. Qualcuno sospetta che la posizione dei tedeschi sia strumentale, tesa a far fuori il Governo Tsipras, non gradito alla Merkel. Se del caso sarà un accordo difficile e che dovrà poi passare per l’approvazione delle misure necessarie al parlamento greco, dove anche Syriza, il partito del premier Tsipras, non sembra essere d’accordo su tante limitazioni di sovranità.

La stampa europea è molto critica sulla posizione della Germania. Sarà un accordo difficile, ma la porta comunque non è ancora chiusa.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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