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EQUITALIA

Fisco: anche Equitalia potrà vedere direttamente i nostri conti correnti. C’è il via libera del Senato

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ROMA – La commissione Finanze del Senato ha approvato a maggioranza il parere in cui invita il Governo ad adottare misure per rimuovere ogni ostacolo all’esecuzione esattoriale, spianando la strada all’ingresso in banca, incondizionato e diretto, in favore di Equitalia. L’agenzia potrà infatti entrare, senza bisogno di autorizzazioni o di intermediari, nei dati patrimoniali e nelle informazioni finanziarie che riguardano i contribuenti come, per esempio, i conti bancari italiani e quelli all’estero, la compravendita di auto o di imbarcazioni, i titoli, eccetera.

PIGNORAMENTO – Il pignoramento dell’unica casa – si legge nella relazione – preclusa ad Equitalia ma non alle banche, ha creato una disparità di trattamento privilegiando i creditori privati rispetto a quelli pubblici, il che ha comportato una contrazione del recupero dei crediti esattoriali. Con la conseguente contrazione del gettito per lo Stato. Non solo. La prospettata diminuzione dell’aggio, dall’attuale 8% al 6% (così come scritto nelle bozze di decreti attuativi della delega fiscale, appena approvati dal governo Renzi), procurerà un ulteriore calo delle entrate per l’Agente della riscossione. È quindi necessario correre ai ripari, almeno secondo i senatori.

ACCESSO – In verità, la norma potrebbe avere un effetto non così innovativo. Difatti già da ora Equitalia ha libero accesso ai dati patrimoniali dei contribuenti grazie all’anagrafe tributaria e a quella dei rapporti finanziari (conti correnti, ecc.), ma si tratta di banche dati gestite da pubbliche amministrazioni e tale non è l’Agente per la riscossione, che resta pur sempre un soggetto a struttura privata e, come tale, necessita di iter differenti rispetto a un controllo immediato e diretto, come potrebbe essere quello sui conti bancari che, attualmente, l’Agenzia delle Entrate può effettuare. Insomma, i nuovi poteri consentirebbero a Equitalia una maggiore celerità e facilità di accesso ai dati dei contribuenti, evitando anche il rischio di prescrizione e decadenza di numerose azioni esecutive.

INTERESSI – Una norma recente ha ripristinato l’anatocismo in favore di Equitalia: in questo caso il confronto tra banche e agente della riscossione è sbilanciato a favore di quest’ultimo. Solo infatti per gli istituti finanziari vale la nuova regola – che dal 2014 ha modificato il testo unico bancario – secondo cui gli interessi periodicamente capitalizzati non possono produrre interessi ulteriori che nelle successive operazioni di capitalizzazione; gli interessi sono quindi calcolati esclusivamente sulla sorte capitale. Equitalia, invece, potrà far lievitare gli importi delle cartelle esattoriali calcolando gli interessi non solo sul capitale, ma anche sugli stessi interessi in precedenza maturati.

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