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Legge di stabilità: la manovra 2016 peserà almeno 25 miliardi

Enrico Morando
Enrico Morando

La manovra 2016 sarà da “25 miliardi di euro”. Lo conferma il viceministro dell’Economia Enrico
Morando (Pd) in un’intervista al Corriere della Sera in cui ammette: “La ripresa è gracile, perciò puntiamo su iniziative che la consolidino”.

TASSE – Quanto alla riduzione delle tasse annunciata da Renzi, “tagli per 40 miliardi dovrebbero valere un calo di circa 2 punti sul 43% attuale” di pressione fiscale. In Parlamento “spero che la maggioranza sia più ampia ma non credo che sia sostenibile una maggioranza variabile. Vedremo di fissare tra noi le priorità, ma sul fisco la condivisione ci sarà. Mi aspetto che resti tale anche quando si tratterà di votare le relative coperture”, dice Morando, secondo cui sulla spending review “si suderà di più”.

PIL – Sul +0,7% del Pil nel 2015, “data la crescita già acquisita dello 0,4% nei primi sei mesi, e considerando realistico ipotizzare uno 0,3% nel terzo e nel quarto trimestre, basterà fare appena di più”, dichiara l’esponente del governo. Quanto alla posizione del leader di Confindustria Giorgio Squinzi, “sa bene quello che abbiamo fatto. Nel momento in cui dice che va stabilizzata la decontribuzione, sta dicendo che abbiamo fatto una cosa buona. E quando dice che ora c’è convenienza a assumere a tempo indeterminato, sta dicendo che il Jobs act vale”.

DECONTRIBUZIONE – In merito alla decontribuzione, “su una cosa siamo d’accordo tutti: indietro non si torna. Stabilizzare così com’è oggi la misura costerebbe troppo. Ragionevole sarebbe un decalage dell’intensità negli anni, fino a arrivare a un livello accettabile per la sua stabilizzazione”.

PENSIONI – Parlando delle pensioni, “leggo molte ipotesi ma ritengo ipotizzabili solo quelle non a carico dello Stato, come il prestito-ponte. Risorse aggiuntive sono giustificabili solo per il sostegno ai poveri e alle famiglie con bambini”, spiega il viceministro.

FLESSIBILITÀ – Sulla flessibilità da parte dell’Ue, “siamo nella condizione di chi ha promesso riforme e le sta facendo, dunque ha diritto a flessibilità”, osserva Morando. “Il punto è quanta ne otterremo”.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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