Skip to main content

Governo: Calcioscommesse, stangata sul patrimonio delle società con dirigenti colpevoli. E riordino delle agenzia fiscali

Ministero economia e finanze
Ministero economia e finanze

ROMA – Oltre alle norme di attuazione del Jobs Act, di cui abbiamo già fatto cenno in altro articolo, il lungo Consiglio dei ministri si è occupato di altre rilevanti questioni in materia fiscale e di interventi contro le frodi sportive. In apertura del Consiglio dei ministri, il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha comunicato che Il tasso di attuazione delle riforme del Governo in carica è al 68,2%. Ma ecco in sintesi le principali disposizioni:

FRODI SPORTIVE – Il nuovo disegno di legge punta a confiscare i beni di chi si rende responsabile di frodi sportive. Del giro di vite contro il calcio-scommesse ha riferito il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha sottolineato l’importanza della strategia di aggressione dei patrimoni illeciti di chi organizza le combine. Nello specifico il provvedimento rendera’ piu’ rigorose le conseguenze patrimoniali derivanti dalle condanne comminate per gli illeciti penali qualificati come frodi collegate alle scommesse su eventi sportivi (match fixing). Delle frodi commesse dai dirigenti di una societa’ nell’interesse della societa’ stessa rispondera’ infatti – e’ ancora la nota di Palazzo Chigi a precisarlo – il patrimonio sociale.

AGENZIE FISCALI – Dopo 15 anni si è giunti alla riorganizzazione di queste agenzie, seguendo alcuni principi fondamentali: ”Collaborazione”, ”controlli meno invasivi” e soprattutto niente duplicazioni per evitare disagi alle imprese. Nella loro riorganizzazione – è scritto nel comunicato – le agenzie devono garantire controlli meno invasivi e facilitare un approccio collaborativo tra amministrazione fiscale, imprese e cittadini.

RISCOSSIONE – Semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione. Il provvedimento punta a creare un sistema di riscossione che favorisca l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso forme di rateizzazione più ampie e vantaggiose. Anche l’erario potrà beneficiare di una maggiore certezza nei tempi di riscossione e di modalità semplificate.La novità principale, introdotta accogliendo le indicazioni contenute nei pareri parlamentari, riguarda l’eliminazione della norma che prevedeva, in caso di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo, il pagamento ‘’degli interessi sugli interessi’’(anatocismo) e gli interessi sulle sanzioni.

RITARDO – Recependo la richiesta del Parlamento, per agevolare ulteriormente i contribuenti è stato portato da 5 a 7 giorni il ritardo di versamento che rientra nel ‘lieve inadempimento’ e che non porta quindi alla decadenza dal beneficio della rateizzazione. Confermata la norma che riconosce il ‘lieve inadempimento’ (e relativa rateizzazione) nei casi di minore versamento fino al 3% del dovuto con il limite massimo di 10.000 euro. Un’altra novità del decreto legislativo riguarda gli oneri di funzionamento del servizio nazionale di riscossione, che con il decreto sostituiscono l’aggio per i concessionari della riscossione e che non possono superare il 6% del riscosso (oggi l’aggio è dell’8%).

EVASIONE FISCALE – Si è stabilito un sistema organico per la stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale.

Il decreto prevede il monitoraggio e la revisione delle cosiddette “spese fiscali” e la rilevazione dell’evasione fiscale e contributiva e dei risultati conseguiti nell’azione di contrasto, inserendo le relative attività in modo sistematico nelle procedure di bilancio. Per quanto riguarda il monitoraggio dell’evasione fiscale il Governo ha il compito di presentare annualmente un Rapporto in Parlamento.

SISTEMA SANZIONATORIO – Il decreto legislativo rivede il sistema sanzionatorio penale e amministrativo secondo il principio della proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. In sostanza, l’obiettivo è quello di giungere ad un sistema che tenga conto dei comportamenti che, seppure illeciti, sono comunque privi di elementi fraudolenti e quindi meno gravi. Sono invece rese più severe le sanzioni penali in caso di comportamenti fraudolenti.Tra le novità introdotte con il secondo esame preliminare, vi è la specificazione che il nuovo regime penale si applica subito dall’entrata in vigore del provvedimento, mentre il nuovo regime delle sanzioni amministrative si applica dal primo gennaio 2017. Per l’omessa dichiarazione, si introduce una norma che aumenta la pena per il sostituto di imposta (si passa da un minimo di un anno ad un massimo di 3 anni, a un minimo di un anno e messo ad un massimo di 4 anni).

DICHIARAZIONE INFEDELE: la soglia di punibilità sale da 50.000 euro a 150.000 euro di imposta evasa. Il reato scatta anche quando l’imponibile evaso supera i 3 milioni di euro (prima il limite era di 2 milioni) o comunque il 10% del totale dei ricavi. In questo caso il reato è punito con il carcere fino a 3 anni.

OMESSO VERSAMENTO DELL’IVA: il decreto introduce la soglia di punibilità pari a 250.000 euro per ciascun periodo di imposta. Al di sotto di tale soglia si applicano le sanzioni amministrative.

Queste per sommi capi sono le principali novità, la cui attuazione dovrà essere poi curata da specifici atti amministrativi del Ministero. Resta fuori dal lotto la novità più attesa, che il Governo sembra aver rimandato sine die, in attesa di valutarne gli effetti sulla tassazione degli immobili. L’annunciata riforma del catasto resta infatti nei faldoni del Ministero competente, in attesa che qualcuno abbia il coraggio di cominciare a vararla.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741