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Inter-Fiorentina (stasera ore 20,45, diretta Sky e MP), esame per i viola. Sousa: «Questa partita ci dirà chi siamo»

Rossi, il grande dubbio di Sousa per San Siro
Rossi, il grande dubbio di Sousa per San Siro

FIRENZE. Vigilia di speranza,  da una vita i viola non giocavano per il primato -, ma anche di notizie che si rincorrono: si parla di un’offerta per il club viola di uno sceicco. Offerta, a quanto pare, immediatamente rimandata al mittente dalla famiglia Della Valle che non ha neanche voluto ascoltare la proposta. Andrea si gode il momento e sarà di sicuro in tribuna a San Siro, dove potrebbero siedergli accanto il fratello Diego.

ESAME. Nel giornate che contano, si sa, presenziano le persone più importanti. La famiglia proprietaria non potrebbe non esserci, anche per dare più forza e stimoli alla squadra. Ma Paulo Sousa sposta il discorso: «Gli esami li facciamo tutti i giorni: questo però è un barometro importante per tutti noi, ci dovrà dare della indicazioni per crescere. Sono partite di questo livello che ti danno un’idea di quello che siamo e vogliamo fare, la strada che dobbiamo percorrere».

INTER. Peccato che, pur non spettacolare, l’avversario sia il peggiore: fin qui Mancini ha solo vinto. Sousa: «E’ una squadra con esperienza e maturità, sia nei giocatori che nei giocatori: l’Inter ha una storia importante alle sue spalle e tutto questi aiuta la squadra a prendersi il risultato. Sono equilibrati, fanno gioco, prendono iniziativa e hanno individualità di altissimo livello che sanno fare la differenza in partita».

CENTROCAMPO. Soprattutto in un reparto: «Il centrocampo dell’Inter hA senza dubbio intensità e qualità. La squadra ha maturità, capisce quali sono gli spazi giusti». Più che agli spauracchi Jovetic e Icardi, per Sousa bisognerà dunque fare attenzione agli inserimenti di Kondogbia, alla fisicità di Melo e al dinamismo di Guarin.

SUAREZ. Potrebbe magari allora essere il match del rilancio di Mario Suarez, fin qui utilizzato con il contagocce? «Lui come gli altri hanno la possibilità di giocare, basta che stia bene. Viene da un calcio diverso, stiamo lavorando molto per fargli avere la percezioni del nostro gioco. Sta crescendo, è un giocatore per me importante perché ha delle caratteristiche diverse dagli altri. Sono certo che sarà un giocatore importantissimo».

FORMAZIONE. Tradotto, difficilmente toccherà allo spagnolo con Badelj e Vecino probabili titolari in mezzo. Il vero dubbio dell’undici titolare è però legato alla presenza di Pepito Rossi. Bernardeschi, Borja Valero e Ilicic sembrano favoriti per giocare dietro Kalinic, con l’ex Villareal pronto a subentrare a partita in corso, ma Sousa non dà vantaggi a Mancini.

PRESSIONE. Anche perché almeno su un piano ritiene di avere qualcosa in più. «Sicuramente hanno più pressione loro di noi. Magari non sarà un vantaggio per noi, ma c’è l’orgoglio di poter competere con una squadra che fin da inizio anno ha detto di voler lottare per vincere lo scudetto».

DAMATO. Con la speranza che il fischietto Damato di Barletta – designazione piaciuta poco ai dirigenti viola – non condizioni il risultato. «Noi dobbiamo essere consapevoli che gli arbitri sono elementi importanti nel calcio ma dobbiamo aiutarli perché abbiano la giusta serenità. In Italia gli arbitri hanno una qualità altissima. Se partiamo prevenuti difficilmente potremo fare bene», l’ultimo monito di Sousa, pronto a tornare a San Siro dove quando giocava nell’Inter era giù un po’ allenatore in campo. Lì, prima di lui, un altro portoghese ha scritto pagine importanti di storia: se davvero è il nuovo Mourinho, per l’allenatore viola è il momento di iniziare a dimostrarlo.

Fiorentina, Inter, Sousa


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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