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Inghilterra, scarcerazione negata al camionista pisano accusato di trasportare migranti nelle Maserati

Calais, la bidonville dove profughi e migranti si assiepano in attesa di partire per l'Inghilterra
Calais, l’accampamento dove profughi e migranti si assiepano in attesa di partire per l’Inghilterra

LONDRA – Gli è stata negata perfino la libertà su cauzione. E lui è costretto a rimanere dietro le sbarre di un carcere britannico, dove già si trova da circa tre settimane.

LE MASERATI SUL TIR – Le accuse di cui deve rispondere il camionista toscano Furio Fatticcioni, di Lari (Pisa), sono pesantissime: l’uomo è stato arrestato a fine settembre a Dover, sulla costa inglese, una volta sbarcato da un traghetto partito dalla Francia, dopo il ritrovamento di alcuni migranti nascosti a bordo delle auto di lusso Maserati che egli – consapevolmente o inconsapevolmente, è da dimostrare – trasportava nel suo Tir. Il caso è seguito dalle autorità consolari italiane, ma la polizia inglese ritiene di avere elementi inequivocabili contro Fatticcioni, a cui per questo motivo è stata negata la libertà su cauzione. Già lo scorso mese di maggio fu scoperto un trasbordo di migranti infiltratisi su un camion che portava Maserati attraverso la Manica partiti da Calais.

LA GIUNGLA DI CALAIS – La città portuale francese sul canale della Manica, di fronte alla costa inglese, a Dover e Folkestone, da cui partono i traghetti per l’Inghilterra, è diventata suo malgrado un centro di «concentrazione» e «smistamento» spesso illegale di migliaia di poveri e disperati fuggiti dal Medio Oriente e dall’Africa che tentano di raggiungere la Gran Bretagna in cerca di una vita migliore. Secondo gli ultimi dati a disposizione, il numero di migranti in condizioni disperate nella bidonville di tende e poveri rifugi improvvisati che si è formata non lontano dalla cittadina francese è passato da 3 mila a 6mila nel giro di appena tre settimane. Un incremento dovuto «alla difficoltà di passare in Gran Bretagna», ha fatto sapere la prefettura di zona a Calais. Oltre all’aumento degli abitanti della cosiddetta «giungla», le persone che lì si rifugiano e gli operatori umanitari che cercano di aiutarli devono anche far fronte, adesso, all’arrivo del freddo e, a breve, dell’inverno.

GIORNATE DI ANGOSCIA – «Stiamo seguendo il caso attraverso la famiglia di Furio Fatticcioni che cerchiamo di supportare il più possibile attraverso le limitate competenze di un ente locale su questioni così complesse», ha dichiarato oggi 20 ottobre Mirko Terreni, sindaco di Casciana Terme Lari (Pisa). «Per la conoscenza che abbiamo della famiglia e della sua persona – ha aggiunto Terreni – si tratta di un uomo assolutamente per bene e ci risulta molto strano questo genere di accusa. Auspichiamo che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti e che in questa vicenda si faccia finalmente chiarezza. Noi da parte nostra continueremo a supportare la sua famiglia che abbiamo messo in contatto con il ministero degli Esteri italiano».


Domenico Coviello

Giornalista

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