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Canone Rai: nuovo contrordine, si pagherà in unica rata

Canone Rai in bolletta
Canone Rai in bolletta

ROMA – Questo governo conferma di avere molte idee ma confuse. Il balletto del canone Rai in bolletta si trascina da più di un anno e ancora non ha trovato soluzione. Anche perché il testo della legge di stabilità non è ancora definitivo. E il Quirinale tace. Ai tempi di Berlusconi e Napolitano invece il Colle faceva sentire molto la sua voce su ogni imprecisione e incertezza del Governo.

Secondo le ultime indiscrezioni dunque nei 2016 il canone Rai sarà addebitato in cifra totale sulla prima fattura relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza per il pagamento del canone. Lo prevede l’ultima bozza della legge di stabilità. Nel 2016 il pagamento dovrebbe avvenire in un’unica soluzione per poi diventare bimestrale a partire dal 2017. La rata unica, però, non piace alle società elettriche che temono un aumento della morosità dei propri clienti obbligati a pagare fattura elettrica e tv. Da dibattere anche la questione relativa alle sanzioni per i gestori elettrici che si attardano nella comunicazione allo Stato dell’elenco degli utenti morosi. L’unica certezza resta che l’abbonamento alla tv pubblica scenderà da 113,5 a 100 euro.

Il Tesoro è al lavoro sulle ultime limature e per decidere la destinazione delle maggiori entrate che dovrebbero derivare dall’abbattimento dell’evasione fiscale garantito dal pagamento con il cedolino della luce. Tali somme – si legge nella bozza della manovra – non andrebbero a finanziare la tv pubblica, ma finirebbero nel fondo per la riduzione della pressione fiscale. Un tesoretto, stimato in circa 500 milioni di euro, che fa gola alla Rai e che sembrava destinato alla riduzione della pubblicità su alcune reti pubbliche (un obiettivo più volte sottolineato dal premier Matteo Renzi) o al fondo per le tv private e l’editoria.

Negli anni dal 2016 al 2018, invece, secondo l’ultima versione dell’articolo, la Rai dovrebbe contare su introiti per un miliardo e 700 milioni come negli anni passati, rispetto un gettito previsto di 2 miliardi e 200 milioni. Già nel 2014, tra le polemiche, la Rai contribuì con 150 milioni di euro a sostenere l’operazione «80 euro». Poi, con l’ultima legge di stabilità, fu decisa una riduzione strutturale del 5% dei trasferimenti alla tv pubblica.

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