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Cultura: sì al decreto ‘Colosseo’. I musei diventano servizi pubblici essenziali

Cancelli del Colosseo chiusi
Cancelli del Colosseo chiusi

L’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura è considerato servizio pubblico essenziale come la scuola, la sanità e i trasporti. Lo prevede il decreto legge Colosseo approvato oggi dall’Aula della del Senato in via definitiva. Il provvedimento, varato lo scorso 16 settembre in seguito alla chiusura del Colosseo per un’assemblea sindacale, è passato con il voto favorevole di Pd, Ap, Misto, Cr, Autonomie; contrari M5S, Sel, Fi; Lega Nord si è astenuta.

L’Aula del Senato ha respinto tutte le proposte emendative. Il M5S ha presentato proposte per escludere dalla disciplina i casi di sciopero economico-politico, per aumentare gli organici e per monitorare i poli museali; la Lega ha proposto l’introduzione di premi di produttività per i lavoratori; Cor ha indicato criteri di rappresentatività delle organizzazioni sindacali proclamanti sciopero. Con il ddl l’esercizio del diritto di sciopero o di assemblea da parte di chi lavora in musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali pubblici e privati, sarà soggetto ad una normativa più stringente. Il testo specifica che in relazione alla “tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico”, rientrano tra i servizi pubblici essenziali non solo “i servizi di protezione ambientale e di vigilanza sui beni culturali”, ma anche “l’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura”.

Il decreto approvato «Sancisce il principio che le attività di museo fanno parte dei servizi pubblici essenziali. A questo punto sappiamo che in caso di chiusura si crea un disservizio e quindi abbiamo la motivazione per darci da fare». Come ha ricordato anche il ministro Franceschini, il ddl «non lede in nessun modo i diritti dei lavoratori, che continueranno a fare assemblee e scioperi regolati come negli altri settori che sono già servizi essenziali, contemperando il diritto del lavoratore di fare sciopero e assemblea con il diritto del cittadino di usufruire di quel servizio essenziale».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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