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Scuola, l’Ocse: l’Italia ha gli insegnanti più vecchi d’Europa

professori

ROMA – Il sindacato scolastico Anief – persistendo nelle critiche alla buona scuola di Renzi – rileva che la recente immissione dei precari ha contribuito molto poco a svecchiare il corpo docente. Nell’area dei paesi aderenti all’Ocse la presenza degli over 50 si attesta su una media di appena 1 ogni 3, mentre in Italia il 73 per cento dei docenti della scuola secondaria superiore, il 57 per cento della scuola primaria e il 51 per cento di quelli universitari hanno più di 50 anni. Cifre enormi. Dalla “buona scuola” sono rimasti fuori circa 180mila abilitati e «si poteva usarli per svecchiare il corpo docente», osserva ieri il presidente Marcello Pacifico che è anche segretario confederale del Cisal.

Nel dossier su scuola e università, Education at a Glance, pubblicato in questi giorni, si scopre che la quota media Ocse di insegnanti che hanno compiuto almeno 50 anni nella scuola secondaria, sebbene negli ultimi otto anni esaminati sia aumentata di 3 punti percentuali, rimane comunque appena del 36%. Quindi meno della metà di quelli riscontrati in Italia. L’Italia dunque annovera la percentuale europea più alta di insegnanti ultra 50enni. Tutti gli altri paesi sono ben lontani dalle nostre proporzioni: la Bulgaria ha il 47,7 per cento di ultracinquantenni nel corpo docente, l’Estonia il 43,1, la Lituania il 42,1, la Svezia 41,7, la Lettonia il 41,2 la e Grecia il 40,1. Tutti paesi che, pur navigando nella parte bassa della classifica, hanno un corpo docente mediamente più giovane del nostro.

Dunque nonostante le grandi riforme vantate dal governo la situazione della nostra istruzione pubblica rimane precaria, insegnanti vecchi, che avrebbero necessità di aggiornamento in modo da modernizzare la nostra scuola così da dare ai nostri ragazzi migliori prospettive per il futuro.

anziani, Italia, professori, scuola


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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