Spagna, elezioni: oggi 20 dicembre chiamati alle urne 36 milioni di cittadini. Quattro partiti in lizza
MADRID – Oltre 36 milioni di spagnoli sono chiamati alle urne oggi per le elezioni legislative, da molti considerate una svolta per la democrazia – finora bipartitica perché per la prima volta sono in lizza per presidenza del governo, quattro partiti: oltre ai tradizionali Pp, del premier Mariano Rajoy, e Psoe, guidato da Pedro Sanchez, sono presenti anche i due movimenti anti-casta Podemos di Pablo Iglesias e Ciudadanos di Albert Rivera.
PARLAMENTO – Gli spagnoli eleggeranno 350 deputati e 206 dei 261 senatori (gli altri 55 sono designati dalle regioni. Il Senato in Spagna non vota la fiducia al governo). Le urne, che sono aperte dalle nove, ora locale italiana, chiuderanno alle 20, quando saranno diffusi i primi exit poll. Risultati reali attendibili dovrebbero essere disponibili verso mezzanotte. Il risultato definitivo ufficiale, che terrà conto anche del voto degli spagnoli all’estero, dovrebbe essere reso pubblico dopo due giorni.
SONDAGGI – L’ultimo sondaggio sugli orientamenti degli elettori, uscito ieri ad Andorra – in Spagna da lunedì sono proibiti – parla di una probabile vittoria ai punti del Partido Popular del premier Mariano Rajoy con il 26%, davanti a socialisti e Podemos, in lotta per il secondo posto sul 20%-21%, e a Ciudadanos sempre più giù al 16%. Sono dati però fragili. Può sconvolgere le previsioni l’esercito, stimato fra il 20% e il 40%, degli indecisi che fino ad oggi non sapevano chi scegliere, fra il vecchio già sperimentato, con tutti i suoi difetti, di Pp e Psoe, o il salto nell’ignoto del ‘nuovo’ dei giovani anti-casta di Podemos a sinistra e Ciudadanos al centro.