
Saldi: dal 5 gennaio. Ma alcuni negozi anticipano al 3 per i clienti fedeli. Metà delle famiglie ne approfitterà. Occhio ai raggiri

ROMA – Nessuna impennata delle vendite durante i saldi invernali che partiranno il prossimo 5 gennaio. Ma in alcuni casi, ci sono catene che hanno invitato i clienti più fedeli già dal 3 gennaio. In ogni caso sta crescendo il numero di famiglie che potrà permettersi qualche acquisto durante il periodo di sconti. Lo afferma il Codacons, che diffonde le stime sugli sconti di fine stagione. Quest’anno quasi 1 famiglia su 2 (il 45%) approfitterà dei saldi, ma con acquisti mirati e un budget che resterà sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, e attorno ai 184 euro a famiglia.
Intanto le Associazioni dei consumatori hanno diffuso un decalogo per evitare raggiri. Ecco alcuni consigli utili:
– 1) Prima dell’avvio dei saldi verificare il prezzo dei prodotti che si vogliono acquistare e, se possibile, fotografare la cifra con il telefono cellulare. In questo modo si avrà una prova certa del prezzo di partenza e sarà quindi possibile valutare la reale convenienza dello sconto.
– 2) Non fermarsi al primo negozio che si incontra ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, cercando di orientarsi verso prodotti di cui si ha reale necessità.
– 3) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto).
– 4) Controllare accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto.
– 5) A partire da giugno 2014 i commercianti hanno l’obbligo di accettare pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 Euro.
– 6) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce «Saldo» deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
– 7) Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
– 8) I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il nostro consiglio è di diffidare dei negozi in cui non sia appunto possibile provare tali capi.
– 9) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce gia’ il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
– 10) Per problemi o «bufale» rivolgersi ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad un’Associazione di consumatori.