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Vicenda Abu Omar: la Corte Europea dei diritti umani condanna l’Italia

La corte di Strasburgo
La corte di Strasburgo

STRASBURGO – La Corte europea dei diritti umani si è esibita in una nuova discutibile pronuncia e ha condannato l’Italia per la vicenda (l’accusa è rapimento e detenzione illegale) dell’ex imam Abu Omar. «Tenuto conto delle prove, la Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza che Abu Omar era stato vittima di un’operazione di extraordinary rendition cominciata con il suo rapimento in Italia e continuata con il suo trasferimento all’estero». L’Italia ha violato il diritto di Abu Omar a non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti.

ITALIA – Ricordiamo che i giudici italiani, in diversi e complicati gradi di giudizio, avevano prima condannato e poi assolto gli imputati per il sequestro di Abu Omar. Il 14 gennaio 2014 la Corte costituzionale aveva smentito la condanna confermata dalla Corte di cassazione e aveva accolto il ricorso del Governo Italiano basato sull’esigenza di tutelare il Segreto di Stato. Il 24 febbraio 2014 quindi la Corte di Cassazione, recependo la sentenza della Corte costituzionale, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna della Corte d’appello di Milano emessa il 12 febbraio 2013, e quindi aveva assolto definitivamente Nicolò Pollari, Marco Mancini e gli agenti Giuseppe Ciorra, Raffaele di Troia e Luciano di Gregori, poiché l’azione penale non poteva essere proseguita per l’esistenza del segreto di stato.

CORTE – Secondo la Corte di Strasburgo l’Italia ha applicato il legittimo principio del segreto di Stato in modo improprio e tale da assicurare che i responsabili per il rapimento, la detenzione illegale e i maltrattamenti ad Abu Omar non dovessero rispondere delle loro azioni. La Corte afferma che nonostante gli sforzi degli inquirenti e giudici italiani, che hanno identificato le persone responsabili e assicurato la loro condanna, questa è rimasta lettera morta a causa del comportamento dell’esecutivo. In realtà l’esecutivo aveva proposto un ricorso alla nostra Corte costituzionale, che aveva dichiarato l’esistenza delle esigenze del segreto di Stato. Dunque i giudici dei diritti umani si permettono di sindacare un verdetto inequivocabile della nostra Consulta.

NUOVO ESAME – L’Italia, a detta dei giudici di Strasburgo, ha inoltre violato il diritto dell’ex imam e della moglie al rispetto della vita familiare. I giudici hanno quindi stabilito che l’Italia deve pagare 70 mila euro a Abu Omar e 15 mila a sua moglie per danni morali. La sentenza diverrà definitiva tra tre mesi se lo Stato italiano non chiederà e otterrà dalla Corte di Strasburgo un nuovo esame davanti alla Grande Camera. E spero che il Governo reagisca energicamente di fronte a questa pronuncia.

 

Abu Omar, giudici, Italia


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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