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Panama Papers, il sottosegretario Enrico Zanetti (economia): accerteremo la posizione degli 800 contribuenti italiani elencati

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ROMA – «La presenza di contribuenti italiani in queste liste che stanno venendo fuori non li qualifica di per sé come evasori. Ma sono dati oggettivamente interessanti sui quali la nostra amministrazione finanziaria andrà sicuramente a fare qualche accertamento, e sicuramente ne salteranno fuori delle belle». Lo dice il viceministro dell’ Economia Enrico Zanetti, commentando in un’intervista al Corriere della Sera, l’inchiesta su Panama papers. «Tra gli ottocento italiani con i conti a Panama ci sarà pure qualche contribuente onesto, sottolinea, ma non ci vuole molto per capire che la maggior parte di loro sono evasori. E se non hanno sfruttato la finestra per l’emersione dei capitali all’estero, appena chiusa, li attende un periodo di giusta e profonda tribolazione».

Se hanno sbagliato pagheranno, assicura, «sul contrasto all’evasione fiscale internazionale questo governo ha condotto una delle azioni più decise negli ultimi due anni. Su altri fronti abbiamo razionalizzato, come sulle sanzioni penali, che erano populisticamente esagerate, ma sull’evasione internazionale abbiamo varato norme molto più stringenti e pesanti. Sappiamo che questa è una leva fondamentale per avere maggior equità nel sistema fiscale che non può accanirsi solo contro la piccola evasione domestica. Finché ci sarà un Paese nella lista nera, ci sarà qualcuno che ci porterà i soldi. Ma sono paradisi sempre più lontani, e meno sicuri. Un conto era la Svizzera, altro Panama o le Vanuatu, dove li nascondono talmente bene, i soldi, che rischiano di non darteli più».

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