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Renzi sui social network: sarà difficile dare gli 80 euro ai pensionati, faremo il ricalcolo delle pensioni retributive, abbasseremo il canone Rai

renzi twitter

ROMA – Nel giorno in cui ha assunto anche l’interim (temporaneo) per il ministero dello sviluppo economico il premier Matteo Renzi ha trovato il tempo per rispondere, per circa un’ora, alle domande che i cittadini gli hanno rivolto sui social network. Riteniamo utile offrire ai nostri lettori una selezione mirata delle risposte su alcuni argomenti (pensioni e tasse in particolare) che sono oggetto di molti nostri articoli e delle lettere e commenti che riceviamo dai nostri lettori.

PENSIONI – Incominciamo innanzitutto dalle pensioni. come abbiamo annunciato in altro articolo il premier ha annunciato la volontà di dare finalmente gli 80 euro ai pensionati, ma solo a una fascia minima, e di voler procedere al ricalcolo delle pensioni erogate col calcolo retributivo, passando al contributivo. Ma sono già sorte le prime obiezioni e difficoltà, segno che anche questo annuncio probabilmente è destinato ad avere una realizzazione problematica. E lo dice lo stesso premier.

80 EURO – «È difficile alzare le pensioni minime, in questo momento abbiamo dato la precedenza al ceto medio e alle famiglie con reddito di 1500 euro al mese. Allo studio c’è allargare gli 80 euro a chi prende la pensione minima. Vedremo se saremo in grado di farlo». Così Matteo Renzi. Tornando su un argomento già trattato nel 2014 ha messo le mani avanti dicendo che il Governo dovrà valutare se ci sono i margini per farlo.

La misura, sulla cui equità e praticabilità emergono dubbi fra gli esperti, dato che andrebbe a dare vantaggi a pensionati che hanno versato pochi contributi e che spesso già hanno integrazioni al minimo, dovrebbe riguardare almeno due milioni di persone. Tanti sono infatti, secondo i dati del Casellario dei pensionati 2014 dell’Inps, coloro che hanno redditi da pensione inferiori ai 500 euro al mese (il trattamento minimo è fissato per il 2015 a 502 euro). Ma la platea di riferimento potrebbe essere molto più vasta se si guarda anche a coloro che hanno più di 500 euro al mese, ma sono comunque sotto i 580 euro e quindi avrebbero comunque diritto a una parte dell’integrazione. La spesa necessaria a questo intervento sarebbe comunque superiore ai due miliardi annui (se si considera che 80 euro al mese per 13 mensilità significa 1.040 euro annui per oltre due milioni di persone).

CONTRIBUTIVO – «Il ricalcolo delle pensioni con il contributivo lo facciamo, ma non possiamo ammazzare chi va in pensione con il retributivo. Io ho interesse al sistema contributivo, ma non possiamo tagliare le gambe a gente che ha maturato legittime aspettative. Dobbiamo trovare un legittimo punto di sintesi, ci stiamo lavorando». Lo ha detto Matteo Renzi nella diretta #Matteorisponde su Twitter e Facebook da Palazzo Chigi.

TASSE – «Abbiamo eliminato tante tasse: tutte le volte c’è la classifica della tassa più odiosa: dicevano Irap costo lavoro e l’abbiam tolto, poi Imu prima casa. Son tutte odiose le tasse secondo molti, ovviamente servono purché siano a un livello accettabile e decente», ha aggiunto Renzi rispondendo a chi gli fa domande su Facebook. Il premier, in diretta sui social, ha anche annunciato: «L’obiettivo per il 2017 è continuare ad abbassare il canone Rai e sono convinto si possa fare anche abbastanza agevolmente». «Il canone Rai lo abbiamo abbassato da 130,50 (in realtà l’anno scorso era 113,5, ndr) a 100 euro. L’obiettivo è continuare ad abbassarlo. Sono convinto che si possa fare abbastanza agevolmente», ha poi aggiunto il premier.

TRIVELLE – «Il referendum non parla di nuove trivelle ma di tirar fuori il gas e petrolio che c’è. Se decidiamo di dire basta andiamo fuori a comprare dagli arabi e dai russi? Io sono per usare quello che c’è. Spero che questo referendum che potrebbe bloccare 11mila posti di lavoro, fallisca», ha poi ribadito il premier. E in tema di politica indistriale: «Non mi capacito della politica anti-industriale che hanno alcuni in questo Paese. Pensano di vivere in un Paese bucolico, dove non c’è bisogno di arrivare alla fine del mese, dove la decrescita è felice. Ma per crescere ci vogliono le aziende, aziende che rispettino le regole. E chi decide se le rispettano sono le sentenze passate in giudicato, come dice Costituzione, non i troll della Casaleggio», ha sottolineato ancora Renzi replicando agli attacchi M5s. «Tempa rossa è una delle misure che abbiamo sbloccato. Ne sono orgoglioso».

Sono dunque interessanti rivelazioni sulla prossima strategia del Governo in alcuni importanti settori che incidono sulla vita dei cittadini. Vedremo se si tratterà di proclami, come solito del premier, o di intenzioni che avranno uno sbocco concreto. Noi seguiremo la vicenda e vi terremo informati.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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