
Pensioni, mancata perequazione: presentati ricorsi ai Tribunali di Firenze, Pisa e Venezia
ROMA – Alcune associazioni di consumatori e di pensionati hanno reagito tempestivamente alla decisione del Governo di non risarcire completamente la mancata perequazione decisa dal governo Monti – Fornero e hanno depositato ricorsi collettivi presso i tribunali di Firenze, Pisa, Venezia. Secondo alcuni calcoli infatti chi prende una pensione da 2 mila euro lordi al mese, avrebbe diritto a oltre 4 mila euro mentre dal governo ha ottenuto solo 437 euro. Quelli che riscuotono cifre superiori non hanno addirittura avuto diritto ad alcun risarcimento, zero via zero. Un vero e proprio ladrocinio contro il quale i pensionati stanno reagendo compatti (il ricorso si può presentare entro quest’anno).
Dunque una sventagliata di ricorsi rischia di travolgere le già traballanti finanze dello Stato, e rischia di aprire un’ulteriore falla nei conti previdenziali, che il bocconiano Presidente dell’Inps, Tito Boeri, neppure con tutta la sua scienza riesce a rimettere in ordine. Secondo un calcolo approssimativo, se tutti i sei milioni di interessati danneggiati dalle decisioni del governo facessero ricorso e ottenessero ragione si aprirebbe un ulteriore buco di 15 miliardi. Infatti gli interessati avrebbero diritto al rimborso di circa 4 miliardi l’anno.
I giudici finora hanno deciso prevalentemente per l’accoglimento della tesi dell’incostituzionalità del decreto Renzi: mentre la Corte dei conti di Veneto e Liguria hanno ritenuto regolare il provvedimento, i Tribunali di Brescia e Palermo hanno rimesso la questione all’esame della Corte costituzionale. Che si dovrà pronunciare ancora una volta sul tema, ma i precedenti alimentano le speranze dei pensionati.