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Migranti: ecco il piano del ministro Alfano per potenziare l’accoglienza negli 8100 comuni italiani. In vista di un’invasione

Papa Francesco e il salvagente di una piccola migrante
Papa Francesco mostra il salvagente di una piccola migrante

ROMA – Emergenza migranti: Papa Francesco mostra il salvagente che non ha saputo proteggere una piccola migrante vittima del mare. Gli sbarchi (e purtroppo anche le morti) si susseguono senza sosta e il Viminale cerca di correre ai ripari per la gestione della crisi: il piano scatterà subito dopo le elezioni e prevede incentivi e rimborsi per coinvolgere gli 8100 Comuni italiani nell’accoglienza. Un obiettivo prioritario di fronte a quella che il prefetto Mario Morcone capo del dipartimento immigrazione ha definito «un’estate da nuova emergenza umanitaria». Il conto dei profughi salvati nel Mediterraneo ormai si fa nell’ordine delle migliaia al giorno: negli ultimi cinque sono stati salvati oltre 13mila migranti e recuperati 47 cadaveri mentre i superstiti dell’ultimo naufragio di giovedì scorso parlano di 700 dispersi.

Un naufragio: immagine frequente in questo periodo nel Mediterraneo
Un naufragio: immagine frequente in questo periodo nel Mediterraneo

COMUNI – «Su 8.100 comuni italiani, solo cinque-seicento hanno aderito al sistema per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Ecco perchè, d’intesa con l’Anci, ai comuni chiederemo una partecipazione seria e concreta». Al Viminale escono frasi intrise di diplomazia istituzionale, ma la sostanza del discorso è chiara: nessuno più si potrà tirare indietro rispetto a un’emergenza umanitaria che nei prossimi mesi è destinata ad esplodere con numeri in costante ascesa.

MORCONE – C’è già una previsione drammatica che lo stesso Morcone ha avanzato, dati alla mano, in un’intervista con gli studenti della scuola di giornalismo dell’università di Salerno: «In Italia avremmo tra 12-13 mila minori migranti. Sarà il capitolo più oneroso e delicato nell’operazione salvataggio umanitario».

MIGRANTI – In migliaia i migranti sono già arrivati in Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Con il crescendo di arrivi la situazione rischia di diventare pesante ecco perché il coinvolgimento «serio e concreto» dei comuni italiani. Ai comuni saranno assicurati incentivi per le spese generali che sosterranno per il sistema di accoglienza, ma anche modalità più celeri per accedere ai finanziamenti statali in materia di immigrazione. È chiaro che tutto nascerà dall’intesa con l’Anci, per evitare che «latenti ostilità» sul territorio nazionale possano trasformarsi in «muri territoriali» difficili da gestire.

LIBIA – Le notizie che arrivano dalla Libia sono drammatiche: le partenze di profughi dalle coste egiziane, soprattutto eritrei ed etiopi, aumenteranno perché i profughi sentono il fiato sul collo dell’Isis. Per fermare questa tragedia infinita, sostiene monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, è necessario che l’Europa assuma «atti di responsabilità» che ancora mancano. Perché, come dice Papa Francesco, «i migranti sono in pericolo, non sono un pericolo». Giustissimo, l’Italia deve intervenire per salvare le vite in mare, ma non è detto che, per questo, debba accogliere da sola tutto un continente. Una volta salvati e identificati i migranti, chi ha diritto venga accolto, chi non ha diritto venga rispedito da dove proviene. Questo ci chiede l’Europa, pur con tutti i suoi limiti e contraddizioni.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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