Skip to main content

Elezioni comunali, ballottaggi 2016: anche in Toscana Pd e Renzi isolati. Rischiano a Grosseto e Sesto Fiorentino

elezioni

FIRENZE – Domenica 19 giugno 2016 si torna alle urne per i ballottaggi: i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23: oltre 10mila le sezioni elettorali e 8.610.142 i cittadini coinvolti. Lo scrutinio avrà inizio nella stessa giornata al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Un parterre ampio di elettori dunque, che dovrà decidere i nomi dei prossimi sindaci in 126 comuni, tra cui 6 capoluoghi di Regione (Roma, Torino, Napoli, Milano, Bologna e Trieste) e 14 di provincia (Benevento, Brindisi, Carbonia, Caserta, Crotone, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Olbia, Pordenone, Ravenna, Savona e Varese).

CAPOLUOGHI REGIONE – A Bologna si sfidano il centrosinistra (Virginio Merola) contro il centrodestra (Lucia Borgonzoni); a Milano il centrosinistra (Beppe Sala) contro il centrodestra (Stefano Parisi); a Napoli il centrosinistra (Luigi De Magistris) contro il centrodestra (Gianni Lettieri); A Roma M5s (Virginia Raggi) contro il centrosinistra (Roberto Giachetti); a Torino il centrosinistra (Piero Fassino) contro il M5s (Chiara Appendino); a Trieste il centrodestra (Roberto Dipiazza) contro il centrosinistra (Roberto Cosolini).

PD – Ovunque, ma soprattutto a Torino, Roma e Milano, gli schieramenti affilano le armi per sconfiggere il campo avverso, ma spesso per decretare una debacle del Pd renziano, che avrebbe conseguenze anche a livello nazionale, checché ne dica il rottamatore. Per questo voci dal sen fuggite parlano di accordi del centrodestra con M5S a Torino, Milano e Roma, mentre in queste stesse città non è poi così sicuro che la minoranza dem appoggerà il candidato del Pd. A Napoli l’esponente renziana non era arrivata neppure al ballottaggio, mentre la situazione è meno ingarbugliata a Bologna e Trieste dove il candidato presentato e sostenuto dal premier potrebbe avere la meglio.

TOSCANA – Anche in Toscana si torna a votare in sei comuni. Si tratta di Grosseto, Altopascio, Cascina, Montevarchi, Sansepolcro e Sesto Fiorentino, dove nelle scorse votazioni del 5 giugno, nessuno dei candidati ha raggiunto la soglia del 50%. In 5 casi, vanno al secondo turno candidati di centrosinistra contro candidati di centrodestra (Altopascio, Cascina, Montevarchi, Sansepolcro, Grosseto), mentre a Sesto Fiorentino la sfida è interna alla sinistra. In alcune roccaforti dem la base ha mostrato insofferenza e disinnamoramento per un partito che nelle periferie non va tanto bene, come ha ammesso anche il presidente del Pd Matteo Orfini.

A Grosseto e Sesto Fiorentino, le disfide più attese, si potrebbe, in piccolo, riprodurre lo stesso scenario descritto per i capoluoghi di regione. In questi due Comuni infatti i candidati dei Democratici — Lorenzo Mascagni a Grosseto e Lorenzo Zambini a Sesto Fiorentino – al primo turno sono rimasti lontani dal 50%.

SESTO FIORENTINO – A Sesto Fiorentino lo scontro è tra il candidato del Pd e delle liste civiche Sesto! Siamo noi e Sesto civica Lorenzo Zambini (Pd) e Lorenzo Falchi, sostenuto da Sinistra italiana e dalla lista civica Per Sesto: il primo ha ottenuto il 32,56% dei voti, il secondo il 27,4. Oltre a Zambini e Falchi correva Maurizio Quercioli, sostenuto da Per Sesto bene comune e Rifondazione comunista, che ha ottenuto il 19,19%. Molte voci indicano che quest’ultimo potrebbe decidere di appoggiare Falchi per sconfiggere il candidato renziano. In questo caso sarebbe una disfatta completa per il segretario nazionale del Pd, proprio a due passi da casa sua. E dopo che la sua prima sindaca di Sesto, Sara Biagiotti, era stata defenestrata proprio da una congiura interna al Pd. Per Renzi e il Pd perdere una roccaforte rossa storica come Sesto Fiorentino sarebbe il segnale di una crepa destinata, in seguito, a diventare voragine.

GROSSETO – Scenario difficile per il Pd anche a Grosseto dove Antonfrancesco Vivarelli Colonna, candidato della lista di centrodestra (39,5% al primo turno), e Lorenzo Mascagni, candidato Pd della coalizione del centrosinistra (34,5%), vanno al ballottaggio. Il vincitore potrebbe essere deciso dalla scelta che faranno gli elettori del terzo contendente, rimasto escluso, Giacomo Gori, candidato del Movimento 5 Stelle che non è andato oltre al 20 per cento, ma la cui dote farebbe raggiungere la maggioranza a uno degli altri due contendenti. E sembra che, anche qui, ci sia un accordo per far fuori il candidato ufficiale del Pd, naturalmente renziano.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741