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Calcio storico 2016, grandissima finale: Bianchi campioni. Vincono 6 cacce e mezza a 6. Gli Azzurri reclamano una «caccia-non caccia»

calcio storico3FIRENZE – La spuntano i Bianchi di Santo Spirito, campioni anche nel 2016, alla fine di una partita tiratissima e bellissima. Che sembrava chiusa sul 6-3, al 42′ di gioco. E che invece gli Azzurri di Santa Croce hanno saputo riaprire con un pressing entusiasmante. E sostengono di aver segnato anche una caccia in più, con Gianluca Gori.  Una caccia-non caccia. Come il gol-non gol nel football. L’arbitro, Riccardo Camiciottoli, ha detto no: per lui quel pallone, si era sul 6-3, non è entrato.  Ha ragione Gori o ha ragione l’arbitro? Boskov diceva che rigore è quando arbitro fischia. Bene. E io che dico? Molto onestamente: non lo so. Perché vedete, dopo quasi mezzo secolo passato a raccontare le partite del Calcio storico, sono stato relegato, come del resto tutti i giornalisti dell’on line e della carta stampata, in una tribunetta in fondo a piazza Santa Croce, vicino alla fontana. Dalla quale non si vede nulla di quel che succede dalla parte opposta, sotto la basilica. Motivo? Sindaco, assessore alle tradizioni popolari e presidente del Calcio storico non spiegano. Confinano e basta. Mai successo in passato, con nessun sindaco e con nessuna amministrazione. Anzi, tutti si preoccupavano di mettere nelle condizioni migliori chi doveva scrivere e descrivere. Negli ultimi giorni avevano cercato di sostenere le ragioni dei giornalisti anche il prefetto, Alessio Giuffrida e, trasversalmente, i capigruppo dell’opposizione. Respinti. Morale? C’è da preoccuparsi se chi guida questa città tiene distanti i giornalisti perfino al Calcio storico. Salvo poi cercare un microfono per esaltare “il gioco appassionante e l’equilibrio fra le squadre”. Come se l’altissimo spettacolo fosse merito degli amministratori e non del valore dei calcianti, del loro coraggio e del loro attaccamento, assolutamente gratuito, alle maglie e ai quartieri.

calcio storico 1PARTITONA – Sì, anche dal fondo di piazza Santa Croce, posso dire di aver visto una bellissima sfida. Calcio storico vero. Con scontri durissimi, ma senza l’odio che, purtroppo, si era manifestato in anni passati. Testa a testa e scambi di pugni erano mirati solo a impegnare l’avversario per permettere al compagno di smarcarsi e scappar via con la palla. Prima del colpo di colubrina il ricordo di Amleto Cellai, detto Lupetto. Poi la sfida:  primi tentativi degli Azzurri più esperti, Alessio Giorgerini detto Piombino, e Salvatore Serra. Ma i Bianci s’impadroniscono del pallone e del gioco. Grande regista Valleri, detto il Vallero. Al 6′ è Deligio che scappa e, da quasi tre quarti, lasci partire una colombella somigliante a due cacce segnate nella semifinale con i Verdi. Solo che stavolta il pallone non rimbalza sul terreno e va direttamente in caccia. Passano pochi minuti e al 13′ i Bianchi raddoppiano. Stavolta va a segno Angelo Ardito, nipote di Gaetano, pugile campione negli anni Ottanta. Valleri orchestra il gioco e Maurizio Bonfiglio protegge i portatori di palla. Ma al 20′ arriva una ripartenza velocissima degli Azzurri: Piombino si trova la palla buona fra le mani e la scaraventa dentro. Due a uno.

calcio storico2RAFFICA – La partita diventa incandescente. I Bianchi allungano: 3-1 al 22′ con Giustini. Ma Piombino non molla: tre minuti dopo fa 3-2. A questo punto diventa protagonista il gigante nero, Rodriguez Nanà: 4-2. Imitato poco dopo da Selvaggio. Siamo 5-2 per i Bianchi. Partita ormai in discesa? Nient’affatto. Jacopo Bastiani segna la terza caccia azzurra. Ma il Vallero (42′) allunga ancora: 6-3. Qui, secondo gli Azzurri, ci sarebbe stata la caccia-fantasma. Gli Azzurri sostengono che il tiro di Gori, dal basso verso l’alto, avrebbe sbattuto nella rete per poi tornare in campo. L’arbitro nega. Mettiamo la moviola in campo, come nel football? Però vedete, come la mettiamo con la storia? Se questa è una rievocazione, si deve dire che il 17 febbraio 1530 il “mezzo tecnico” non c’era. Andiamo avanti. Gli Azzurri accorciano comunque al 44′ con Paolo Bologna. Ma al 46′ la mandano alta e perdono mezza caccia. A 4′ dal termine siamo 6 e mezza a 4. Al 47′ Piombino segna ancora: 6 e mezza a 5. E Macelli trova un’altra caccia al 49′: 6 e mezza a 6. Mancano pochissimi secondi al colpo di colubrina finale. I Bianchi stringono i denti, difendono il pallone e arrivano in fondo con la loro mezza caccia di vantaggio. Agli Azzurri va l’onore della splendida rimonta: bravissimi i sempreverdi Piombino, Serra e Mafara. Ai Bianchi va il grande applauso per la seconda vittoria in due anni. Un applauso da estendere comunque a tutte e quattro le formazioni. Quello del 2016 è stato davvero un grande torneo. Per esclusivo merito dei calcianti.

 

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Sandro Bennucci

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