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Economia: la spesa delle famiglie aumenta nel 2015, soprattutto per mangiare

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ROMA – Fra le tante sue statistiche e indagini l’Istat ha elaborato anche quella sulle “Spese per i consumi delle famiglie nel 2015”, importante per verificare se la ripresa dei consumi possa spingere la crescita. Nonostante la scarsa efficacia delle politiche governative si registrano «timidi segnali di ripresa in un quadro macroeconomico caratterizzato dal lieve aumento, per il terzo anno consecutivo, del reddito disponibile delle famiglie, dalla stabilità della loro propensione al risparmio e dal primo anno di ripresa del Pil dopo tre di recessione».

In particolare si arresta il calo dei consumi di carne, in atto dal 2011, anche se il 48,4% delle famiglia rinuncia completamente a viaggi e vacanze (era il 48,7%) e il 29,2% cerca di ridurre la quantità o qualità della spesa in questi campi (era il 31,8% nel 2014).

Dopo due anni di calo, le spese per servizi ricettivi e di ristorazione crescono (+11%) da 110,26 a 122,39 euro al mese e tornano poco sopra i livelli del 2013 (119,23). Nel dettaglio, il livello medio della spesa alimentare è pari a 441,50 euro al mese (436,06 euro nel 2014, +1,2%), di cui 98, 25 per le carni. La spesa per frutta aumenta del 4,5% rispetto al 2014 (da 38,71 a 40,45 euro mensili), quella per acque minerali, bevande analcoliche, succhi di frutta e verdura del 4,2% (da 19,66 a 20,48 euro).

È sostanzialmente stabile la spesa per beni e servizi non alimentari (2.057,87 euro in media al mese). Per il terzo anno consecutivo si riducono le spese per comunicazioni (-4,2%), anche per l’ulteriore diminuzione dei prezzi. Aumentano le spese per servizi ricettivi e di ristorazione (+11%, da 110,26 a 122,39 euro, dopo due anni di calo), e le spese per beni e servizi ricreativi, spettacoli e cultura (+4,1%, 126,41 euro).

Resta però un enorme divario tra Nord e Sud. La Calabria è la regione con la spesa media mensile più bassa, inferiore di 1.300 rispetto a quella della Lombardia. Secondo i dati Istat, Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna sono le regioni con la spesa media mensile più elevata (rispettivamente, 3.030,64, 3.022,16 e 2.903,58 euro) mentre in Calabria si ferma a 1.729,20 euro.

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