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Pensioni d’oro: il contributo di solidarietà è una tantum. Non può essere riproposto. Le motivazioni della Consulta

Boeri e Renzi
Boeri e Renzi

ROMA – E’ stata depositata, dopo un breve lasso di tempo, molto più breve del solito, la sentenza della Corte Costituzionale, già da me commentata in senso sfavorevole, che ha dichiarato legittimo il prelievo, il contributo di solidarietà sulle pensioni piu’ elevate. Il tempo ridotto del deposito fa presumere che la sentenza fosse già pronta al momento dell’udienza (il 5 luglio) e spiega anche il perché il quotidiano Repubblica abbia potuto, la mattina stessa della seduta, anticiparne con precisione i contenuti: evidentemente qualche manina aveva passato al cronista il testo già confezionato dal relatore. Ovviamente il quotidiano citato ha accuratamente omesso di dire che la misura non poteva essere ripetitiva e quindi non potrebbe (condizionale è d’obbligo, visto che il Governo ha già dato prova di non rispettare completamente le sentenze che non gli fanno comodo) essere rinnovata alla scadenza. Qui il testo della sentenza della corte costituzionale

PRELIEVO – Alcuni passaggi della sentenza, nelle motivazioni pubblicate, sono interessanti perché potrebbero ridurre la portata devastante di limitazione di diritti fondamentali sancita dalla Corte. Resta dunque un precedente grave ma, a quanto sembra, non concede al Governo la completa licenza di uccidere i pensionati cosiddetti ricchi. La misura sarebbe a carattere eccezionale e irripetibile. Dunque il Governo non potrebbe prendere a pretesto la sentenza della Corte per rinnovare il prelievo dopo la scadenza.

MISURA ECCEZIONALE – Riportiamo le frasi più significative: “il contributo di solidarietà non è insostenibile anche se comporta sacrifici”; ”l’intervento legislativo nel suo porsi come misura contingente, straordinaria e temporalmente circoscritta supera lo scrutinio stretto di costituzionalità”; “il contributo di solidarietà, per superare lo scrutinio stretto di costituzionalità, deve operare all’interno del complessivo sistema della previdenza; essere imposto dalla crisi contingente e grave del sistema; incidere sulle pensioni più elevate (in rapporto alle pensioni minime); presentarsi come prelievo sostenibile; rispettare il principio di proporzionalità; essere comunque utilizzato come misura una tantum”; “un contributo sulle pensioni costituisce, però, una misura del tutto eccezionale, nel senso che non può essere ripetitivo e tradursi in un meccanismo di alimentazione del sistema di previdenza”.

UNA TANTUM – Più in generale la consulta spiega che il contributo di solidarietà sulle pensioni più elevate, per palesarsi come misura improntata effettivamente alla solidarietà previdenziale, deve operare all’interno del complessivo sistema della previdenza; e rispettare le condizioni indicate poc’anzi. Tutte condizioni, argomenta la consulta, “sia pure al limite rispettate nel caso dell’intervento legislativo in esame”. Che però, per esplicita affermazione dei giudici costituzionali, non può essere rinnovato ad libitum, ma deve operare solo in condizioni eccezionali ed una tantum. In soldoni una misura eccezionale non può tradursi in una tassa permanente.

RENZI E BOERI – Ma siamo sicuri che Renzi e Boeri escogiteranno, a partire dall’anno prossimo, altri espedienti per fregare i pensionati cosiddetti ricchi e favorire chi non ha mai pagato contributi o li ha pagati in maniera irrisoria. O addirittura, come ha ipotizzato qualcuno, per finanziare gli interventi per le banche disastrate visto che nessuno può controllare quale fine facciano effettivamente i prelievi operati. Non ci sarebbe da stupirsi, vista la particolare attenzione che il Governo ha riservato e riserva alle varie Banche Etruria e Monte dei Paschi.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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