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Pensioni: il governo non rinnoverà il contributo di solidarietà. Parola del sottosegretario Nannicini

tommaso nannicini 1ROMA – Gli incontri fra Governo e sindacati in merito alla riorganizzazione delle pensioni, e in particolare all’anticipo pensionistico (Ape) hanno provocato più di un commento negativo da parte dei sindacati. in particolare la leader della Cgil, Susanna Camusso, ha stroncato l’iniziativa del Governo, deninciandone tutte le carenze e i lati negativi.

Alle critiche cerca di rispondere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, il quale afferma che le risorse per le pensioni ci saranno, e non ci sarà più nessun contributo di solidarietà. Sembra quasi che il Governo abbia messo la testa a posto e sia intenzionato a rispettare la sentenza, pur a lui favorevole della Consulta, la quale ha dichiarato il contributo legittimo, ma solo una tantum. Considerati i precedenti però invitiamo i pensionati a non fidarsi troppo, visti i numerosi voltafaccia di Renzi e soci.

In merito all’innalzamento delle pensioni più basse comunque Nannicini ipotizza un allargamento della quattordicesima a chi riceve assegni fino a mille euro e afferma: “per alzare le pensioni minime si potrebbe aumentare la quattordicesima per chi la riceve, allargare la platea dei beneficiari fino alle pensioni da mille euro, e anche completare il percorso che equipara la no tax area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti. Non sono interventi che si escludono a vicenda, e producono tutti effetti benefici sui redditi bassi da pensione. Dipenderà dalle risorse disponibili”. Sulle quali non ha avanzato alcuna anticipazione, indicando che “la cifra reale arriverà a settembre a ridosso della legge di Bilancio”. E ha aggiunto “io resto fiducioso che già da questa legge di Bilancio si possano dare risposte concrete e ispirate a un criterio di equità sociale. Penso ai lavoratori con contribuzioni in gestioni diverse che non dovranno più pagare odiosi oneri per ricongiungerle, ai precoci, agli occupati in lavori usuranti o rischiosi, ai pensionati con redditi bassi”.

In merito alle perplessità dalla leader della Cgil ribatte: “le polemiche della Camusso mi sembrano indietro di qualche mese. Il che è già un passo avanti visto che a volte la Cgil, discutendo di tutele nel mercato del lavoro, è apparsa indietro di qualche anno. A me interessa la sostanza, e la sostanza è che si comincia a capire che con l’Ape una platea significativa di beneficiari in condizioni di bisogno riceverà un reddito ponte verso la pensione senza doverlo ripagare, grazie a un bonus fiscale”.

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